Bi-Scioscia

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Località di partenza: Longone al Segrino (CO)
Dislivello salita totale: 573m
Tempo di percorrenza complessivo: 1,5-2,5 ore
Quota massima raggiunta: 650m, Belvedere monte Scioscia
Distanza percorsa: 13,4km
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: nessuno
Presenza di acqua: no
Riassunto itinerario: Lago del Segrino > Proserpio > Monte Scioscia > Canzo > Proserpio > Monte Scioscia > Lago del Segrino

Giro breve composto da due discese dal monte Scioscia. Va bene per quando si ha poco tempo o se si vuole allungare qualche altro giro nei dintorni

Parcheggiato al lago del Segrino, si segue la SP 41 in discesa fino alla prima rotonda. Si tiene la destra e si percorre un breve tratto contromano per poi prendere la strada che sale verso Proserpio. Si costeggiano i capannoni in via Rizzi e, raggiunta una piccola rotonda, si sale seguendo via Inarca lungo una ripida salita. Non appena la strada spiana, sulla sinistra, si vedono delle paline segnaletiche e dei cartelli.

Da qui inizia la strada sterrata che, seguita restando sempre sul tracciato principale, porta sul Monte Scioscia.

La prima discesa si svolge a mezzacosta sul lato est del Scioscia e porta fino a Canzo lungo un bel sentiero scorrevole.

Arrivati nuovamente alla strada asfaltata si prosegue a sinistra prima su asfalto, poi su sterrato, in leggera salita fino a tornare alla zona industriale di Proserpio e alla rotondina da cui si stacca via Inarca, che prendiamo nuovamente in ripida salita.

Seguiamo lo stesso itinerario di prima ma, anziché imboccare la discesa verso Canzo, raggiungiamo il Belvedere del monte Scioscia e scendiamo in direzione sud lungo un sentiero bello scorrevole (ad eccezione di un tornantino ripido e roccioso) fino ad un bivio dove prendiamo la sinistra e il sentiero cambia volto, diventando un susseguirsi di tornantini e scalette che metteranno alla prova le vostre abilità trialistiche.

Il sentiero torna sulla SP41 a poca distanza dal parcheggio.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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