Dalla Brianza a Verona in 2 giorni

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Località di partenza: Varedo (MB)
Dislivello salita totale: 610 (giorno 1) + 780 (giorno 2)
Numero di giorni: 2
Tempo di percorrenza complessivo: 14 ore
Quota massima raggiunta: 314 m
Distanza percorsa: 224,5km
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: città attraversate
Presenza di acqua: in paese (bar – parchi)
Riassunto itinerario: Varedo > ciclabile e alzaia del Canale Villoresi > fiume Adda > ciclovia AIDA > Pontoglio > ciclabile dell’Oglio > Adro > ciclovia AIDA > Verona

Il nostro mini cicloviaggio inizia proprio qui: dalla Villa Bagatti Valsecchi, sita nel paese di Varedo (MB), poco distante dalla casa dei ricci sportivi. In una tiepida mattina di marzo la nostra avventura inizia da questa villa costruita nell’800, sulla base di una cascina esistente dal 1721 e già abitata dal 1500 durante la peste di manzoniana memoria. Ci lasciamo rapidamente alle spalle l’imponente edificio e ci avviamo lungo la ciclabile che costeggia il Canale Villoresi. La prima sezione di questo primo giorno di viaggio si svolge alternando tratti sterrati e tratti asfaltati, a fianco scorre il canale villoresi, in questo periodo a secco. Il sole illumina già i raggi delle nostre bici e procediamo speditamente fino a raggiungere Monza. Tenendoci fuori dal centro e seguendo le indicazioni della ciclabile, pedaliamo verso oriente. Scorgiamo a tratti, in lontananza, l’autostrada Serenissima, sotto la quale passiamo poco dopo grazie ad un sottopasso creato appositamente. Proseguiamo quindi lungo i paesi di Gessate e Inzago: le indicazioni della pista ciclabile del Canale Villoresi non sono sempre evidenti, è utile e indispensabile per noi consultare anche il navigatore dove abbiamo salvata la traccia GPS preparata in precedenza. Si alternano quindi alcuni tratti sterrati, asfaltati ed altri più impervi lungo l’alzaia (attenzione a non bucare!). Le distese dei campi e i rumori della città ci scorrono accanto e così raggiungiamo il fiume Adda. Eccolo lì, a sbarrarci la strada. Lo superiamo pedalando sulla passerella Pestalozza. Iniziamo così a seguire la traccia della ciclovia l’A.I.D.A (Alta Italia Da Attraversare). L’AIDA parte dal Moncenisio, al confine tra Italia e Francia, e giunge a Trieste. E’ un percorso creato di recente che unisce diverse piste ciclabili e strade secondarie, creando un traversata Est/Ovest. Il tracciato passa anche da Milano. Noi per questa volta abbiamo deciso di partire più vicini a casa, valorizzando anche le ricchezze del territorio circostante.

Abbiamo già percorso circa 40 km quando ci immettiamo sull’AIDA, che appare da subito ben segnalata con cartelli, bolli e frecce (sarà comunque indispensabile avere a portata di mano un navigatore cartografico GPS). Proseguiamo quindi, con il sole alto nel cielo, attraversando su sterrati e asfalto le città di Treviglio, Caravaggio, Romano di Lombardia. La ciclovia ci porta a percorrere (con attenzione!) i centri storici dei borghi che incontriamo, che ci illuminano gli occhi con le antiche costruzioni. A Romano di Lombardia optiamo per una mini pausa pranzo: una piacevole panchina ci accoglie dopo quasi 70 km! Rifocillati riprendiamo con più vigore la nostra pedalata: con noi c’è tutto l’occorrente in due pratiche borse da bikepacking, una fissata sul manubrio e la seconda alla sella. Il minimalismo (e le temperature non eccessivamente rigide) ci permettono di viaggiare leggeri. Proseguiamo quindi per un’altra decina di km, giungendo a Pontoglio (BS). Il nostro programma prevede una deviazione dal percorso dell’AIDA, il nostro obiettivo è infatti anche quello di visitare la Franciacorta. Iniziamo quindi a seguire una parte della stupenda Ciclovia dell’Oglio, prevalentemente su piacevoli sterrati. La natura rigogliosa ci fa compagnia, le prime fioriture illuminano il nostro percorso, e così procediamo spediti, con il fiume che scorre accanto a noi. La meta di questa prima giornata è il paesino di Adro, nel cuore della Franciacorta. Giunti però a Capriolo (BS), ci rendiamo conto che siamo stati più veloci del previsto. Decidiamo quindi di “regalarci” un gelato sul lago d’Iseo. Compiamo quindi un’ulteriore virata lungo il nostro percorso e puntiamo dritti al lago. Tra brevi sali e scendi lo specchio d’acqua si apre davanti a noi, riconosciamo quindi alcuni luoghi già visitati durante un nostro precedente giro. Ci lasciamo cullare dai raggi del sole e dal lento scorrere delle onde, riposandoci e gustandoci il primo gelato della stagione. Pedaliamo fino a Sarnico, poi decidiamo di tornare sul percorso originario, verso la meta di questo primo giorno.

Ritornati a Capriolo, prendiamo la “strada del vino” e ci immergiamo nella Franciacorta. La pace regna sovrana mentre attraversiamo vigneti, ville e borghi medievali. Dopo un’ultima breve salita raggiungiamo Adro, presso l’Agriturismo Cornaleto, gestito da una cara amica dei ricci sportivi. Ad accoglierci nella hall c’è una bici, capiamo subito che siamo nel posto giusto! Finalmente un po’ di riposo: accoglienza, ampie camere, possibilità di massaggi rilassanti, buon cibo e ottimo vino…. dopo una giornata sui pedali ce lo siamo meritati! Tra una chiacchierata e un po’ di relax la serata trascorre piacevolmente, in un attimo è già mattina e un po’ a malincuore ci lasciamo alle spalle l’Agriturismo che ci ha coccolati e ristorati.

L’aria fresca del mattino ci sveglia e ci carica per questa seconda giornata di viaggio. Direzione: Verona! Pedaliamo allegri tra il silenzio e i vigneti della Franciacorta. Passiamo una serie di piccoli paesi che ci conducono, tra una pista ciclabile e uno sterrato, nella periferia di Brescia. Da qui parte una pista ciclabile molto larga, sicura e fuori dal traffico che ci porta fino al centro della città. Ci godiamo l’aria tranquilla del centro storico, scattiamo qualche foto e ripartiamo: abbiamo percorso “solo” 30 km nella mattinata, e ce ne mancano ancora molti. Ci lasciamo Brescia alle spalle (è proprio qui che termina la tappa con partenza da Milano dell’AIDA), attraversiamo rapidi una serie di paesi, guidati dalle piste ciclabili e in poco tempo raggiungiamo Desenzano Sul Garda, dove ci fermiamo per una pausa pranzo meritata. Il sole oggi ci cuoce un po’ di più e il vento contrario non aiuta certo a progredire, iniziamo ad avvertire qualche segno di stanchezza, ma la meta è sempre più vicina. Da dopo Desenzano e per i km successivi vediamo in lontananza il Lago di Garda, e notiamo anche le prime indicazioni (direzione e chilometraggio) per Verona. Arriviamo in località San Martino della Battaglia, dove abbiamo modo di ammirare la torre monumentale costruita in memoria di coloro che hanno combattuto per l’unità d’Italia. In questa seconda parte di tappa ci troviamo ad attraversare lunghe distese di campi (con alcune deviazioni dovute a lavori di varia natura), con i caratteristici odori; viviamo quindi un’esperienza sportiva completa anche dal punto di vista sensoriale: occhi e olfatto si riempiono di colori e profumi. Iniziano anche i primi segni più incisivi di stanchezza, guardiamo in maniera un po’ ossessiva i km mancanti: giunti in località Pozzolengo (vicino a Peschiera del Garda) siamo circa a 80 km per la giornata. I km che ci separano dalla meta non sono poi tanti …ci ripetiamo incitandoci a vicenda. Ben presto ci accorgiamo di essere ormai alle porte di Verona: pedaliamo più velocemente, e raggiungiamo finalmente il centro città! Lungo la strada ammiriamo la Basilica di San Zeno, e con le ultime forze residue raggiungiamo Piazza Brà, dove si spalanca davanti ai nostri occhi l’imponente Arena. Sorridiamo felici e passeggiamo con la bici a mano per le strette e trafficate (di pedoni) vie del centro storico. Dopo un’abbondante pausa merenda ci trasciniamo verso la stazione di Porta Nuova, dove un lento e stracolmo treno regionale ci riporterà a Milano Centrale. Arriviamo a serata ormai inoltrata e con le ultime pedalate ci dirigiamo verso casa.

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Cresciuta tra piacevoli estate montane: dalle prime timide passeggiate ad oggi, con lunghe camminate ed ampi dislivelli. Da pochi anni ha aggiunto le due ruote, per esplorare il mondo ad una velocità diversa. Tutto condito dalla passione per l'outdoor, gli splendidi paesaggi, le notti in tenda. I piedi sempre pronti a camminare e pedalare, gli occhi aperti per esplorare e conservare fotogrammi di esperienze.

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