Double Maggio

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Località di partenza: Maggio (LC)
Dislivello salita totale: 1092m
Tempo di percorrenza complessivo: 3.5 ore
Quota massima raggiunta: 1380 m
Distanza percorsa: 24 km
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: nessuno
Presenza di acqua: alcune fontanelle sulla strada da Moggio alla Culmine, poi basta
Riassunto itinerario: Maggio > via Culmine > Bocchetta di Dongoli > Bocchetta di Redondello > Alpe di Desio > Bocchetta di Desio > Cascina Rizzolo > Ex-Colonia Artigianelli > Piazzola > La Foppa > monte Tabor > Maggio

Su-giù-su-giù da Maggio in mountainbike. Con un doppio anello andremo a percorrere due magnifici singletrack sul versante nord del Monte due Mani. Consiglio di fare questo giro solo in condizioni di terreno asciutto, altrimenti la difficoltà in alcuni tratti potrebbe aumentare esponenzialmente.

Lasciata l’auto nell’ampio parcheggio nei pressi del cimitero di Maggio, sulla via Dante Alighieri, si attraversa la strada per andare ad imboccare via Culmine. Al termine dell’asfalto una bella fontana indica l’inizio della strada agro-silvo-pastorale che porta da Moggio alla Culmine San Pietro.

La prima parte della salita è blanda e piacevole da pedalare, ma, una volta inoltratisi nella valle Ferrera, iniziano una serie di tornanti ripidi che ci fanno aumentare velocemente quota, la strada è una sola e non si può sbagliare percorso.

A circa 200m dalla Culmine San Pietro sbuchiamo sulla strada che collega quest’ultima con la forcella di Olino. Svoltiamo a destra e torniamo a pedalare su una strada in costa, passando da un laghetto e dall’Agriturismo Stella Alpina. Si segue la strada sterrata, si supera la Bocchetta di Dongoli e, dove vediamo una sbarra, si prende il sentiero che sale a destra, direzione Bocchetta di Desio e Monte due Mani.

Il singletrack è pedalabile per qualche centinaio di metri, poi bisogna scendere dalla bici e spingere. Dalla Bocchetta di Redondello si spinge la mtb in salita per circa 10 minuti fino ad arrivare ad un piccolo promontorio che si affaccia sulla valle di Desio.

Montati in sella si scende in direzione Alpe di Desio su singletrack scorrevole. Ci si immette nel bosco e si segue il sentiero principale, con un pochino di salita nella prima parte e poi in leggera discesa sino alla Bocchetta di Desio.

Da qui inizia la discesa fino al fondo della Valle di Desio.

Scendiamo seguendo il sentiero prima e poi, a partire dalle Baite di Desio, la strada sterrata fino a giungere a poco prima della curva sul Torrente Desio, dove svoltiamo a sinistra in un singletrack la cui partenza è poco visibile ma che si rivela una piccola perla da percorrere in sella, in direzione Cascina Rizzolo.

Metà discesa passa in un baleno perché il fondo è liscio e ci si lascia trascinare dal flow. La seconda metà è più tecnica e rocciosa e bisogna lottare per restare in sella.

Al termine della discesa si costeggia il torrente Desio fino ad un grosso incrocio di strade e sentieri.

Teniamo la sinistra direzione Ex-Colonia Artigianelli che incontriamo non appena si esce dal bosco e si arriva su asfalto in via Casere. Prendiamo la prima via che sale ripida a sinistra e che, dopo alcune case, si tuffa nel bosco diventando strada sterrata. Inizia ora la seconda salita del giro.

Si pedala superando un paio di cancelletti in metallo facendo valere il diritto di passo per pedoni e mezzi non motorizzati. Si sale seguendo sempre la strada, passando a fianco di una casa nella località Piazzola. Si segue la strada lungo i numerosi tornanti fino a giungere nella conca de La Foppa.

Giunti ad un incrocio tra la strada che stiamo percorrendo e il sentiero che sale allo Zucco di Desio svoltiamo a destra passando a fianco di alcuni abbeveratoi in cemento vuoti e saliamo sul piccolo promontorio che ha un’ottima visuale sulle Grigne.

Da qui inizia la seconda e ultima discesa.

Il sentiero è spettacolare e alterna tratti ripidi ma sempre scorrevoli a tratti guidati nel bosco dove lasciar correre le ruote della mtb. Solo un gradone di roccia e un tratto stretto e molto esposto ci intimano cautela e ci ricordano di rimanere ben concentrati nella guida.

Il sentiero sbuca fuori dal bosco nella località Monte Tabor, dove prendiamo la strada sterrata che scende veloce fino a tornare all’asfalto di Maggio. Su asfalto torniamo in discesa su via Dante Alighieri e al parcheggio.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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