Località di partenza: Porto Ceresio (VA)
Dislivello salita totale: 285m
Tempo di percorrenza complessivo: 5 ore
Quota massima raggiunta: 855 m Lanzo d’Intelvi
Distanza percorsa: 98 km
Valutazione:
Impegno fisico:
Punti di appoggio: numerosi paesi affacciati sul lago
Presenza di acqua: fontanelle nei principali centri abitati
Riassunto itinerario: Porto Ceresio > Ponte Tresa > Agno > Morcote > Lugano > Porlezza > Osteno > Laino > Lanzo d’Intelvi > Arogno > Riva San Vitale > Porto Ceresio
Questo giro del lago potremmo chiamarlo anche “il giro delle 4 dogane” perché si passa dal territorio italiano a quello svizzero (e viceversa) per ben 4 volte. Nonostante si tratti del periplo di un lago, sulla sponda orientale c’è un bel tratto senza strade a filo d’acqua e pertanto si deve salire fino a Lanzo d’Intelvi e ridiscendere, quindi non sottovalutiamo la difficoltà della bella salita dopo circa 60km di pedalata.
Partiamo da uno dei parcheggi di Porto Ceresio. Ce ne sono di gratuiti in riva al lago e tra le palazzine dietro la ferrovia. Percorriamo il giro in senso orario per restare sempre sul lato del lago ed ammirare i panorami. Si segue sempre la SP61 fino a Ponte Tresa dove c’è la prima dogana.
Sembra il solito cliché, ma superato il confine le strade diventano subito migliori e, soprattutto, TUTTI i tombini sono a filo asfalto: è un orgasmo per noi ciclisti italiani abituati a ben altro.
Lasciamo il lungolago per passare dietro al Monte Caslano, attraverso l’omonimo centro abitato e torniamo sul lago all’altezza di Agno. (Piccola nota: nella traccia gps seguiamo strade adatte alla bici da corsa, ma dalla stazione di Magliaso Paese è possibile seguire una ciclabile in parte sterrata ma ben tenuta che evita di percorrere la trafficata via Cantonale che collega Magliaso con Agno).
Scendiamo fino a Morcote in un tratto totalmente in ombra al mattino, una pacchia nelle giornate estive e caldissime. Dal bel paese affacciato sul lago proseguiamo seguendo le indicazioni per Lugano, passiamo sotto l’autostrada e raggiungiamo Paradiso, che poi tanto paradiso non è, ma ci piace il nome.
A Lugano seguiamo il lungolago dove la corsia dei bus è ad uso ciclabile e ci permette di non preoccuparci delle auto.
Fuori Lugano ci sono i primi accenni di salita e poi una serie di gallerie bruttine che pedaliamo a tutta per superarle il prima possibile.
Superiamo la dogana di Gandria e i paesi all’imbocco della Valsolda e raggiungiamo Porlezzza, dove eravamo già stati in bici ma partendo dal lago di Como.
Pausa per recuperare un po’ di energie in vista della salita che ci attende. Da Porlezza a Osteno ci sono 5km per scaldare le gambe e poi inizia una bella salita lungo la SP14 e a seguire la SP13. Il caldo si fa sentire in questa stagione e finiscono entrambe le borracce. Purtroppo alcune fontanelle sono chiuse a causa della siccità di quest’anno (2022 ndr) e l’unica che troviamo funzionante in tutta la salita è quella dell’ufficio informazioni di Scaria, lungo la strada e verso il termine della salita.
Raggiunta Lanzo d’Intelvi inizia la discesa dal Valico di Valmara. Da questo versante la strada è davvero ripida e, con una serie di tornanti stretti e quasi verticali, planiamo di nuovo in territorio svizzero superando la dogana di Arogno.
Giunti sul lago ci dirigiamo a Riva San Vitale e pedaliamo lungolago attorno al monte San Giorgio fino a raggiungere la dogana di Brusino, ultima delle nostre 4 dogane di oggi, e torniamo in Italia per restarci fino a Porto Ceresio.