Le salitone del Triangolo Lariano

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Località di partenza: Asso (CO)
Dislivello salita totale: 2300 m
Tempo di percorrenza complessivo: 5.5 ore / 6.5 ore
Quota massima raggiunta: 1124m
Distanza percorsa: 97,44 km
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: bar dei paesi che si incontrano lungo la strada
Presenza di acqua: si consiglia di riempire le borracce alle fontanelle del Ghisallo e Bellagio
Riassunto itinerario: Asso > Magreglio > Ghisallo > Civenna > Visgnola > Onno > Valbrona > Asso > Sormano > Colma di Sormano > Pian del Tivano > Nesso > Bellagio > Guello > salita Superghisallo > Piano Rancio > Ghisallo > Asso

Questo itinerario collega le migliori (e più dure) salite da fare in bici da corsa del Triangolo Lariano. Prima di partire controllate di avere le pastiglie dei freni ancora in buono stato perché le discese renderanno i dischi incandescenti.

Lasciamo l’auto nel parcheggio della piazza del mercato di Asso, a fianco della caserma dei Carabinieri. Questo parcheggio è strategico perché si ripasserà da qui al 34esimo chilometro, quindi si possono lasciare in auto dei rifornimenti o togliere qualche capo di abbigliamento se si parte col freddo e poi esce il sole.

Ci dirigiamo verso il cimitero e poi entriamo nel centro storico di Asso, in salita lungo la via vecchia per Bellagio fino a sbucare sulla via Provinciale per Bellagio. La seguiamo e seguiamo le indicazioni fino a raggiungere a Magreglio e al santuario della madonna del Ghisallo, termine della prima, e più semplice salita che ci permette di scaldare un po’ le gambe. Il Ghisallo è un po’ la mecca dei ciclisti della Brianza, da qui è passato più volte il Giro d’Italia ed è tradizionalmente passaggio del Giro di Lombardia. Soprattutto nei weekend, ma anche nei giorni feriali, troverete ciclisti a farvi compagnia lungo il giro di oggi.

Dal Ghisallo scendiamo verso Civenna prima e Bellagio poi, in direzione nord, lungo quella che è la salita per il Ghisallo (che noi non faremo in questo giro perché percorreremo la più dura e bellissima salita del Superghisallo).

Giunti al termine della SP41, ad una grossa rotonda, prendiamo la strada che sale leggermente a destra verso Visgnola (indicazioni Milano, Lecco, Oliveto Lario) e che, in breve, ci porta a pedalare paralleli al lago, in direzione sud, fino a Onno.

Ad Onno prendiamo la strada verso Asso e percorriamo la seconda salita, tranquilla, la Onno-Valbrona. Dall’abitato di Valbrona si pedala in piano fino a tornare al tornante appena sopra al parcheggio da dove siamo partiti.

Senza scendere alla piazza del mercato di Asso, dove abbiamo la macchina, prendiamo a destra sulla strada provinciale per Bellagio ma, dopo una leggera discesa, al bivio seguiamo le indicazioni per Nesso, Sormano, Caglio.

Inizia la salita più lunga dell’itinerario che sale fino alla Colma di Sormano.

Dalla colma scendiamo in direzione ovest attraverso il Pian del Tivano e poi a capofitto sul lago, passando per Zelbio e giungendo a Nesso. Sul lago procediamo in direzione nord, fino a Bellagio. Non è da sottovalutare questo trasferimento perché è tutto in falsopiano.

Giunti a Bellagio decidiamo di scendere fino al lungolago e poi risalire alla rotonda da dove siamo passati ormai qualche ora prima. Inizia ora l’ultima salita da affrontare.

Si risale la strada SP41 fino a giungere alla chiesetta di Guello, poi si prosegue a destra, seguendo sempre le indicazioni per San Primo. Questa salita è la superghisallo, chiamata così perché arriva al santuario della Madonna del Ghisallo dall’alto, passando per Piano Rancio e aggiungendo 200m di dislivello alla classica Ghisallo. Ottima per terminare il giro e consumare le ultime energie rimaste.

Dal Ghisallo si scende in direzione sud fino ad Asso e al parcheggio.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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