Legnoncino da Colico

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Località di partenza: cimitero di Laghetto, Colico (LC)
Dislivello salita totale: 1740m
Tempo di percorrenza complessivo: 5-6 ore
Quota massima raggiunta: 1711m, monte Legnoncino
Distanza percorsa: 37km
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: rifugio Roccoli Lorla
Presenza di acqua: fonti lungo il percorso
Riassunto itinerario: Colico > Posallo > Vestreno > Sueglio > Loco Tocco > Subiale > Roccoli Lorla > Monte Legnoncino > Roccoli Lorla > Artesso > Sommafiume > Vezzee > Colico

Questo giro in mountainbike va bene anche per chi è alle prime armi nel pedalare su sentieri di montagna, purché abbia un buon allenamento nelle gambe per via della lunga salita.

Lasciata l’auto nel parcheggio del cimitero della frazione Laghetto di Colico, iniziamo subito a pedalare in salita. Ci scaldiamo in fretta le gambe raggiungendo, su strada asfaltata, la località Posallo, da cui partono i tornanti cementati che salgono ripidi nel bosco di castagni.

Inizia un traverso su strada gippabile con vari scorci sul lago, che corre parallelo al Lago di Como in direzione sud. Si alternano salite (a volte anche belle ripide) a qualche discesa fino a giungere sopra l’abitato di Vestreno.

Attraversiamo il paese passando tra le case fino a giungere sulla SP67 della Valvarrone che seguiamo inoltrandoci nella valle per circa mezzo chilometro, prima di svoltare a sinistra in salita in direzione Sueglio, Artesso.

Inizia una serie di tornanti che ci fanno guadagnare quota attraversando i paesi di Sueglio e Monte Loco Tocco. Dopo un lungo traverso, su di un tornante a quota 1080m, si imbocca la strada sterrata che ci porta, pianeggiante e incantevole da pedalare, fino ad incontrare i tornanti, in località Subiale, che salgono verso i Roccoli Lorla.

Posiamo nuovamente le ruote sull’asfalto e pedaliamo in salita superando l’abitato di Lavadeè e raggiungendo i Roccoli Lorla. Appena prima del parcheggio una strada militare che imbocchiamo, ci porta alle trincee in vetta al Legnoncino (per raggiungere la croce è necessario portare a mano la bici per poche decine di metri).

Il panorama sul lago che si ammira dalla croce è tra i più classici del Lago di Como, alle nostre spalle il Legnone ci guarda maestoso e possiamo spaziare lo sguardo sulla bassa Valtellina e la Valchiavenna.

La discesa fino ai Roccoli Lorla avviene su medesimo sentiero, con la possibilità di fare qualche divertente taglio tra i tornanti della strada militare.

Ora teniamo la sponda sinistra del laghetto e raggiungiamo alcuni cartelli che ci indicano il sentiero da prendere. Seguiamo le indicazioni verso Artesso, lungo la via delle trincee.

Il sentiero una volta imboccato è ben visibile fino al rifugio Bellano. Si superano i prati antistanti il rifugio e si scende al laghetto di Artesso. Superiamo le numerose trincee e seguiamo il sentiero fino a raggiungere Sommafiume, che attraversiamo interamente (i più bravi scenderanno dal sentiero nel bosco, i meno esperti possono tenere la sinistra per raggiungere la strada agrosilvopastorale che porta sempre a Sommafiume).

Al termine del paese rientriamo nel bosco e seguiamo il sentiero che, al nostro passaggio (quindi a Novembre 2022), stanno trasformando in strada gippabile. Scendiamo per circa 3 km e poi stiamo attenti ad individuare il sentiero sulla destra che indica Vezzee e Colico, con anche un simbolino di una mountainbike.

Attraversiamo Vezzee e raggiungiamo l’Alpe Fangaroo. Da Qui un ripido sentiero ci riporta sui tornanti asfaltati che avevamo percorso in salita.

Per rientrare a Colico si può raggiungere Posallo e ripercorrere la strada asfaltata oppure, come abbiamo fatto noi, seguire il sentiero “Bedolesso” che corre nel bosco parallelo a via Posallo, seguendo i bolli rosso-bianchi del CAI. Purtroppo il sentiero l’abbiamo trovato mal tenuto.

Rimesse le ruote sull’asfalto, torniamo alla macchina.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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