Anello del Sasso Cavallo

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Località di partenza: Rongio, Mandello del Lario (Lc) (400 m)
Dislivello salita totale: 1771 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 3 ore / 6 ore
Quota massima raggiunta: 1873m, cima Sasso Cavallo
Distanza percorsa: 22 km
Attrezzatura: normale da escursionismo
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: rifugio Elisa, rifugio Bietti-Buzzi
Presenza di acqua: sorgente fuori dalla grotta Ferrera, poi scarsa lungo il percorso
Riassunto itinerario: Rongio > grotta Ferrera > Rif. Elisa > Val Cassina > Bocchetta di Val Cassina > Sasso Cavallo > Bocchetta di Val Cassina > Rif. Bietti-Buzzi > Gardata > grotta Ferrera > Rongio

Un itinerario che percorre sentieri poco battuti della Val Meira, nel cuore delle Grigne. Ideale per chi cerca una lunga escursione solitaria e appagante sia come sforzo fisico che come attraversamento di luoghi selvaggi.

Arrivato a Mandello, all’altezza della sede della Moto Guzzi, passo sotto il ponte della ferrovia e raggiungo il parcheggio sopra al campo sportivo della frazione di Rongio dove lascio l’auto (via Segantini, Mandello del Lario).

Mi incammino verso la chiesa e, dal piazzale antistante, impegno il sentiero in piano seguendo le indicazioni per Rif. Elisa. La mulattiera è larga e ci scaldiamo le gambe. All’altezza di un ponticello inizia la salita e raggiungo la grotta Ferrera (o dell’Acqua Bianca). Se avete con voi una torcia frontale consiglio di entrare a visitare questa enorme cavità.

Fuori dalla grotta c’è una fontana dove poter riempire la borraccia con acqua fresca. Proseguo lungo il sentiero verso il Rif. Elisa (1515m), su mulattiera, guadagnando dislivello con numerosi tornanti, prima di riprendere ad immergerci nella val Meira e raggiungendo il rifugio di proprietà del Cai Grigne, sezione di Mandello del Lario.

Dal rifugio seguo il sentiero a mezzacosta verso ovest, in direzione della val Cassina e del Sasso Cavallo. Incrocio numerosi camosci che corrono sui pendii erbosi che sto attraversando e mi guardano, soffiandomi.

Ad un incrocio di sentieri, proseguo verso l’alto per la val Cassina, un intaglio tra il Sasso Cavallo (a sinistra) e il Sasso Carbonari (a destra). Giunto ai piedi del Sasso Cavallo, la parete dove ci sono famose vie di arrampicata, che mi impressiona per la sua imponenza.
Costeggio la parete verso destra ed entro nella val Cassina. È una valle stretta, angusta, in ombra e con tracce di neve anche in piena estate. Per superare i numerosi massi vengono in aiuto delle catene e una scaletta metallica.

In cima alla val Cassina, si tiene la sinistra raggiungendo la bocchetta di Val Cassina (1823m).

Dalla bocchetta si può salire in vetta al Sasso Cavallo (1873m) seguendo una traccia che sale tra pini mughi, poco battuta, che porta su ad un balcone naturale davvero incredibile con vista dalla Val Meira al Lago di Como, alla conca di Releccio dove si vede il rif Bietti, e sui lati più selvaggi delle Grigne.

Ridiscendo alla bocchetta di Val Cassina e scendo in direzione nord costeggiando la parete del sasso Carbonari (da cui parte una bella via ferrata) e seguo il sentiero che mi porta al rifugio Bietti-Buzzi (1719m).

Prendo il sentiero a tornantini in ripida discesa che da poco oltre al rifugio, in corrispondenza di alcune rocce, scende nella Conca di Releccio fin poco prima dell’Alpe Cetra, dove svolta e, superato un torrente, risale per un breve tratto per poi raggiungere la Gardata (1042m).

Scendo lungo il sentiero 18 che, in discesa e ricco di tornanti, mi riporta di fronte alla Grotta Ferrera, da cui proseguo in discesa fino a tornare a Rongio e alla macchina.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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