Località di partenza: Lecco, quartiere Bonacina (381 m)
Dislivello salita totale: 1206m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 4 ore / 6 ore
Quota massima raggiunta: 1275m
Distanza percorsa: 20 km
Attrezzatura: normale da escursionismo
Valutazione:
Impegno fisico:
Punti di appoggio: rifugio Marchett
Presenza di acqua: abbeveratoio Baite Ospitale
Riassunto itinerario: Lecco > strada Provinciale 63 di Morterone > Val Boazzo > Forcella di Olino > Sentiero dei Carbonai > località Ospitale > passo del Cammello > Versasio > chiesa di Sant’Egidio > Lecco









Itinerario ad anello che permette di “perdersi” vicino alla civiltà, percorre la Val Boazzo dapprima seguendone il fondo e poi affacciato a mezza costa sul versante nord del Resegone.
L’abbiamo percorso un sabato mattina di una bella giornata ottobrina senza incrociare alcun essere umano per tutta la percorrenza della Val Boazzo e del sentiero dei Carbonai, una meraviglia. La parte del sentiero dei Carbonai necessita esperienza di progressione su sentieri selvaggi, impervi. La giusta traccia da seguire, nonostante sia ricco di segnavia (numero 21), non è sempre evidente e la vegetazione e le tracce di selvatici possono ingannare sulla direzione da prendere.
Parcheggiamo l’auto nei pressi della chiesa di Sant’Egidio a Lecco, nel quartiere di Bonacina.
Si prosegue lungo la via Sant’Egidio dove ben presto l’asfalto lascia il posto allo sterrato.
Si seguono le indicazioni per Forcella di Olino procedendo in salita fino a passare sopra alle galleria della Lecco-Ballabio. Si seguono le indicazioni che ci fanno proseguire in salita su sentiero evidentemente poco frequentato che raggiunge l’asfalto della strada provinciale 63 che sale a tornanti verso Morterone.
Si svolta a destra su asfalto e, al primo tornante, si imbocca il sentiero che ci porta nuovamente sulla SP63 ma più a monte.
Percorsi 4 corti tornanti su asfalto, la strada spiana, si passa davanti all’imbocco del sentiero per la ferrata del Monte Due Mani e, un centinaio di metri dopo, sulla destra, una strada sterrata e una sbarra indicano l’imbocco dell’antica mulattiera per Morterone che scende in Val Boazzo.
La larga strada scende fino alle case di Boazzo e al letto del torrente Caldone che scorre lungo la valle. Si segue la strada di fondovalle e la storica mulattiera attraversa il torrente su tre ponticelli in pietra prima di iniziare a salire decisa verso l’uscita della valle. Questo tratto di salita è su terreno scavato e gradoni di roccia.
Si risbuca su asfalto poco prima della Forcella di Olino.
Prima della cortissima galleria, si prende il sentiero che sale nel bosco e, dopo un centinaio di metri si tiene la destra in salita e si cominciano a seguire le placchette di legno con inciso il numero “21” posizionate sugli alberi.
Giunti ad un roccolo con capanno si tiene la destra e si prosegue su sentiero stretto che diventa via via meno battuto (almeno così ci pare, constatiamo man mano lo stato di abbandono del sentiero che è meritevole di essere conosciuto e percorso).
Si inizia a percorrere il sentiero dei Carbonai, sulla sinistra orografica della Val Boazzo. Dopo circa un chilometro si passa per un’evidente bocchetta rocciosa sulla sinistra e da qui inizia la parte dove bisogna stare più attenti, per via del terreno scosceso e dell’erba che nasconde a tratti il sentiero esposto. Si scende ripidi. Raggiunto un rigagnolo si rimonta sul sentiero con un tratto attrezzato con catene.
Si prosegue dentro e fuori da queste valli selvagge a nord del Resegone, ci si sente fuori dalla civiltà, eppure è là, fuori, poco distante. Ce lo ricorda di tanto in tanto la vista del Monte Due Mani e del suo caratteristico bivacco sul lato opposto della valle.
Il sentiero dei Carbonai termina sulla strada forestale che arriva alla località Ospitale, in basso nei prati dei Piani d’Erna.
Imbocchiamo nei pressi di una fontana il sentiero natura che ci porta poco sotto la Chiesa di Santa Maria della Neve ed il rifugio Marchett ma restando sempre immersi nel bosco.
Alla Forcella seguiamo le indicazioni per il passo del Cammello e inizia l’interminabile discesa che porta all’abitato di Versasio.
Alle prime case si scende a sinistra su mulattiera, si passa sotto la chiesa della Beata Vergine Assunta e poi sotto la superstrada Lecco-Ballabio (fa un certo effetto).
Alla località Prati Rubino si svolta a destra e si segue il sentiero fino a giungere alla chiesa di Sant’Egidio e, poco oltre, al parcheggio.