Località di partenza: parcheggio Erbonne, Centro Valle Intelvi CO (973 m)
Dislivello salita totale: 885 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 2 ore / 3.5 ore
Quota massima raggiunta: 1704m, monte Generoso
Distanza percorsa: 12,3 km
Attrezzatura: kit da ferrata
Valutazione:
Impegno fisico:
Punti di appoggio: Osteria del Valico a Erbonne, Rifugio Orimento, Fiore di Pietra sul monte Generoso
Presenza di acqua: no
Riassunto itinerario: Erbonne > bocchetta d’Orimento > Sentiero della transumanza > Barco dei Montoni > Sella Piancaccia > Ferrata Angelino > monte Baraghetto > Monte Generoso > stazione Monte Generoso > Piana > Alpe di Sella > Roccolo Merì > Erbonne
Conosciamo poco la zona ed è un peccato perché si è rivelata davvero bella, poco frequentata e selvaggia. Almeno la parte bassa. La vetta del monte Generoso invece raccoglie il peggio che si possa trovare in montagna: una stazione dei treni che scarica gente in quota e che ha trasformato la montagna in un parco divertimenti, con ristorante all’ultima moda e tanto cemento. Per fortuna sono tutti concentrati lì e basta allontanarsi dal tragitto stazione-vetta che tutto assume quell’aspetto che gli amanti della natura cercano in montagna.
Decidiamo di partire dall’Italia per questo anello, per questo motivo dalle sponde del lago di Como risaliamo verso la val d’Intelvi e poi seguiamo le indicazioni per Erbonne (attenzione, se si ha un’auto più larga di 2m sarà un problema attraversare il paese di Casasco d’Intelvi). Il parcheggio è a 300m dal paese, cui si accede a piedi lungo la strada.
Erbonne è un paese di confine, con una storia particolare, un’osteria, qualche decina di case, una chiesa, un cimitero e 9 abitanti (ultimo censimento del 2012). Un posto dove sarebbe bello vivere.
Dalla chiesa si prende il sentiero verso nord che interseca più volte il torrente Breggia e, sempre in salita e sempre ben segnato, porta alla bocchetta d’Orimento. Passiamo dietro all’Ecomuseo e prendiamo il “Sentiero della transumanza” che è costellato da opere d’arte e che porta al Barco dei Montoni dove c’è un tavolo da picnic e un barbecue in pietra. Da qui si prosegue in salita costeggiando una pineta fino a giungere sulla cresta e alla sella di Piancaccia.
Un sentiero a mezza costa passa sotto il Sasso Bianco e dalla Sella Squadrina si individua il cartello che indica la traccia di sentiero che sale per la Ferrata Angelino. La ferrata è breve e sicura, con un cavo gommato dove far scorrere i moschettoni e una catena per le mani.
Indossato l’imbrago e il kit da ferrata si parte subito con la prima scala rossa che porta ad un pianoro roccioso. Da qui si scende in una fessura e si risale percorrendo due scale rosse da collegare facendo un traverso un po’ in aderenza su roccia. Ancora qualche catena per salire dei risalti rocciosi (sul lato svizzero della montagna si vede bene la geomorfologia della roccia) e la breve ferrata termina attraversando un ponticello e giungendo alla croce del Monte Baraghetto.
Siamo proprio sul confine italo-svizzero, proseguiamo in cresta e scendiamo alla bocchetta sottostante dove parte una traccia di sentiero che sale alla vetta del monte Generoso da nord, con scale di roccia e un paio di catene.
Attraversato il balcone e la “strada” che scende fino al Fiore di Pietra, svoltiamo a sinistra (faccia a valle) e seguiamo dapprima il largo sentiero pianeggiante e poi i ripidi tornanti in discesa seguendo le indicazioni per l’alpeggio di Piana.
Da qui cominciamo a ritrovare le indicazioni per Erbonne, e le seguiamo camminando su un sentiero che percorre esattamente il confine di Stato tra Italia e Svizzera, dove ogni 100m c’è un marmoreo cippo che ci indica qual è il lato italiano e quale quello elvetico.
La discesa è mette alla prova i quadricipiti fino al Roccolo Merì, un roccolo immerso nel bosco e risistemato. Si fanno ancora un po’ di tornanti in discesa e ci ritroviamo sul bellissimo sentiero che collega Scudellate con Erbonne. Noi prendiamo la sinistra (faccia a valle) e lo seguiamo fino al caratteristico ponte in legno che rappresenta la “dogana” e che ci informa che attraversata la valle saremo nuovamente in suolo Italiano.
Fiancheggiamo il cimitero di Erbonne, raggiungiamo il lavatoio e poi il parcheggio.