Anello panoramico Grona e Bregagno

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Località di partenza: parcheggio area picnic Pian del Lac, Monti di Treccione CO (960 m)
Dislivello salita totale: 1530 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 5 ore / 8 ore
Quota massima raggiunta: 2107m, vetta monte Bregagno
Distanza percorsa: 21,60 km
Attrezzatura: normale da escursionismo + kit da ferrata
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: rifugio Menaggio, rifugio Alpe Palù, rifugio La Canua
Presenza di acqua: fontana Pian del Lac > fontanella di fronte al rif Menaggio, fontanella al rif La Canua
Riassunto itinerario: Pian del Lac > parcheggio Grona > sentiero alto > rif. Menaggio > ferrata del Centenario CAO > monte Grona > chiesetta di Sant’Amate > Bregagnino > Bregagno > rif. Alpe Palù > rif. La Canua > Alpe Rescascia > Pian de Lac

A mani basse questo è l’anello più panoramico che si possa fare sul Lago di Como. Da effettuarsi in una giornata tersa per godere appieno della vista che si ha percorrendo la dorsale occidentale del lago. L’itinerario è inserito sia nella categoria “Escursioni” che in quella “Ferrate” perché, per chi non se la sentisse di fare la ferrata del Centenario o di portarsi dietro ulteriore peso nello zaino, è possibile evitare di percorrerla, ne parlo dettagliatamente nell’articolo.

Dalla strada statale 340 regina prendiamo l’uscita per Rezzonico e risaliamo la stretta strada tortuosa direzione Monti di Treccione e lasciamo l’auto nel prato dell’area picnic Pian del Lac a poche centinaia di metri prima del paese.

La prima parte di questa lunga escursione è un sentiero nel fitto bosco con qualche sali-scendi che raggiunge il parcheggio per il rif. Menaggio ai Monti di Breglia. Attenzione nella prima parte perché la traccia è poco battuta ed è facile confondersi tra il sentiero e le tracce degli animali o dei fungaioli.

Dopo circa 2,5km usciamo sul tornante appena prima del parcheggio per raggiungere il rif. Menaggio. Da qui il sentiero si fa molto battuto e ben segnalato. Inizia la salita verso il rifugio. Percorriamo il sentiero alto che ci porta in quota e poi prosegue pianeggiante a mezza costa fino al rif. Menaggio.

Seguiamo le indicazioni della palina segnaletica che indicano “Ferrata del Centenario, sentiero EEA” e in pochi minuti siamo all’attacco della ferrata.

VARIANTE SENZA FERRATA: se non si volesse percorrere la ferrata, per raggiungere la vetta del Monte Grona, all’attacco della ferrata basterà proseguire lungo il sentiero segnalato come “Sentiero Panoramico” che gira dietro lo sperone roccioso del monte e arriva in vetta.

Noi indossiamo casco, imbrago e kit da ferrata e iniziamo la progressione verticale. La ferrata Centenario CAO Como è abbastanza lunga e impegnativa ma è altresì molto arrampicabile (ci sono numerosi appigli sicuri, a “buca di lettere”) e molto panoramica. Mentre si sale, se ci guardiamo alle spalle possiamo vedere sia il Lago di Como che il Lago di Lugano ed il Lago di Piano.

Lungo la ferrata ci sono ben 2 vie di uscita se ci si trovasse in difficoltà.

Dopo circa due ore e mezza si arriva alla croce di vetta. La gita potrebbe finire qui, ma noi vogliamo riempire la giornata e rendere epica questa escursione, così mangiamo qualcosa e proseguiamo verso la chiesetta di Sant’Amate. Da qui l’itinerario diventa concettualmente facile: seguire la dorsale fino a raggiungere il monte Bregagnino (1908m) e il successivo monte Bregagno (2107m).

La salita è attraverso prati, con numerosi rododendri e piante di mirtilli che danno colore al paesaggio. Verso est il panorama spazia dalla punta nord di Colico fino a sud lungo “…quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno”. Si vedono bene anche Bellagio e la prima parte del rampo che va verso Como.
Verso ovest vediamo i monti svizzeri e, in lontananza, il gruppo del monte Rosa e altri 4000 delle Alpi.

Dopo aver raggiunto la croce del monte Bregangno, punto più alto dell’escursione, iniziamo la discesa. Camminiamo lungo la cresta Nord fino a un colletto dove svoltiamo a destra direzione rifugio Alpe Palù e, da questo, seguiamo il sentiero che scende dolcemente in direzione rifugio La Canua. Fuori dal rifugio c’è una fontana dove rinfrescarsi e riempire le borracce.

Proseguiamo verso sud in direzione Alpe Rescascia. Appena sotto l’alpeggio parte un sentiero poco visibile che va dapprima verso la Strada delle Alpi (la strada sterrata che sale all’alpeggio) e poi si immerge nel bosco facendoci godere di un po’ di ombra dopo una giornata passata sotto il sole e scende fino ad incrociare le baite sopra Pian del Lac che raggiungiamo dopo mezz’oretta dall’alpe.

Terminiamo la giornata di cammino rinfrescandoci alla fontana del Pian del Lac.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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