Attorno al Lago di Piano

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Località di partenza: Riserva Lago di Piano, Carlazzo (276 m)
Dislivello salita totale: 111 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 2 ore
Quota massima raggiunta: 314m, borgo agricolo fortificato Castel S. Pietro
Distanza percorsa: 7,35 km
Attrezzatura: normale da escursionismo, consigliati scarponi dopo piogge abbondanti
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: zona antropizzata lungo tutto il lato nord del lago
Presenza di acqua: Sporadiche fontanelle sulla ciclabile, nessuna fontanella lungo il sentiero nel bosco
Riassunto itinerario: periplo del lago

L’escursione è semplice e adatta a tutti. È sconsigliabile andare dopo piogge abbondanti perché parti del sentiero sono a ridosso del lago e potrebbero essere allagate.
Tra la metà di Settembre e la metà di Ottobre, soprattutto la mattina presto e nel tardo pomeriggio, è facile sentire, lungo il percorso, il bramito dei cervi.

Presso il Centro Visite “Riserva Naturale Lago di Piano” si trova un parcheggio gratuito, accessibile direttamente dalla Statale Regina con una ripida rampa.

Decidiamo di percorrere il periplo del lago in senso antiorario per affrontare subito l’unica salita del giro. L’itinerario è abbastanza ben segnalato (salvo un breve tratto sul lato sud del lago).

Passando dietro al centro visite, seguiamo la ciclabile finché, superata una recinzione verde, inizia sulla sinistra un sentiero che entra nella fitta vegetazione e prosegue in un canneto. Le recenti piogge hanno fatto diventare questo sentiero un vero e proprio acquitrino. Per fortuna abbiamo con noi le scarpette che useremo per un giro in kayak al termine di questa escursione e le indossiamo per un centinaio di metri, per poi rimettere le nostre calzature e proseguire l’escursione.

Il sentiero inizia a salire dolcemente su questo promontorio che si erge sulla piana che costituisce la riserva naturale. Si prosegue tra muretti a secco fino a raggiungere il Castel San Pietro. In realtà non si tratta di un vero e proprio castello così come ce lo si può immaginare. È un borgo che un tempo era fortificato, poi diventò un borgo agricolo e oggi è abitato.

Usciti dal borgo, si scende, si svolta a sinistra e si cammina su una dritta strada sterrata che porta alle pendici del monte Galbiga.
Svoltiamo a sinistra e seguiamo la strada. Dopo circa 400 m dalla svolta, seguendo i segnali rossi e bianchi, imbocchiamo una deviazione nel bosco che ci riporta sulle sponde del Lago di Piano dove troviamo un pontile e un deposito canoe. Proseguiamo lungo il sentiero tra la staccionata e il lago. Qui i cartelli rossi e bianchi sono scarsi ma la traccia è intuibile e torniamo sulla carrareccia.

All’incirca al km 4 del nostro giro, svoltiamo (sempre seguendo le indicazioni rosso-bianco-rosso) a sinistra e seguiamo il sentiero che riporta sulla riva del lago. Le recenti piogge hanno fatto alzare parecchio il livello dell’acqua e parti del sentiero sono allagate. Le superiamo seguendo le tracce alternative a monte del sentiero originale.

Proseguiamo fino a raggiungere gli Antichi Mulini e svoltiamo a sinistra per proseguire il nostro giro del lago fino al ponticello sul torrente Civagno e poi fino al Camping Ranocchio, che costeggiamo fino a raggiungere il percorso ciclo/pedonale, che segue il lato nord del Lago di Piano, e che ci riporterà al parcheggio.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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