Località di partenza: Palagerola, Gerola Alta (1077 m)
Dislivello salita totale: 900 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 3/5.5 ore
Quota massima raggiunta: 1907 m (Rifugio Trona Soliva)
Distanza percorsa: 16,60 km
Attrezzatura: ciaspole, bastoncini
Valutazione:
Impegno fisico:
Punti di appoggio: nessuno, rifugio chiuso in inverno
Presenza di acqua: fontanelle negli ultimi paesi attraversati, ormai al termine dell’escursione
Riassunto itinerario: Gerola Alta > Valle della Pietra > bivio a 1450m > Alpe Trona Vaga > rifugio Trona Soliva > Val Vedrano > Laveggiolo > Castello > Gerola Alta










Anello di grande soddisfazione da fare con le ciaspole. L’abbiamo percorso dopo abbondanti nevicate. In particolare la seconda parte dell’itinerario (dal rif. Trona Soliva fino a Laveggiolo) è da percorrere solo in condizione di neve stabile perché i versanti attraversati sono caratterizzati da abbondanti scariche valanghive. Nel dubbio si ridiscende da dove si è saliti.
Lasciata l’auto nel parcheggio di fronte al Palagerola, a Gerola Alta (SO), ci incamminiamo in salita lungo la provinciale e dopo 200m svoltiamo a destra di fronte alla centrale dell’Enel (presenti paline segnaletiche). Iniziamo a percorrere la bella mulattiera che risale la valle della Pietra. Sbucati su di un tornante seguiamo a destra le indicazioni per Trona, restando a costeggiare il torrente fino a giungere ad un ponticello che ci permette di spostarci sulla sponda sinistra orografica della valle.
Da mulattiera la traccia diventa sentiero e prosegue in mezzo a una pineta.
A quota 1450m troviamo un bivio. Prendiamo il sentiero di sinistra seguendo le indicazioni per il rifugio Trona/bocchetta di Trona. Si attraversano un paio di torrentelli ghiacciati ed inizia una serie di tornanti che fanno guadagnerei velocemente quota fino a giungere oltre il limitare degli alberi su bei pendii innevati dove sono presenti delle casere sparse qua e là.
Si arriva all’alpe Trona Vaga (1835m) da dove si può ammirare un bel panorama sulla diga e sulle cime che circondano il Lago di Trona: il Pizzo di Tronella col Dente di Tronella e il Torrione quadro a sinistra del Lago. Poi in fondo il Pizzo di Mezzaluna e la Cima di Mezzo e sulla destra il Pizzo di Trona.
Torniamo sui nostri passi per qualche metro e seguiamo la traccia che si intravede sotto la neve della strada agro-silvo-pastorale che conduce al rifugio Trona Soliva (chiuso in inverno).
Una pausa per rifocillarci e godere del sole invernale e poi iniziamo la via del ritorno.
Camminiamo lungo la via del Bitto sulla strada agro-silvo-pastorale che collega l’Alpe Trona con Laveggiolo. Il primo tornante si può tagliare seguendo il sentiero nel bosco a circa 1 km dal rifugio (decidere in base all’innevamento, consigliato per evitare un primo versante esposto alle valanghe ndr).
Poi noi abbiamo seguito la strada che entra in Val Vedrano e prosegue fino al paesino di Laveggiolo.
Dalla chiesa di Laveggiolo seguire le indicazioni de percorso “antiche mulattiere” che porta alla chiesa di San Rocco e poi alla chiesa di Castello su una mulattiera ancora ben tenuta. Da Castello scendiamo ancora lungo i prati sottostanti alle case fino a sbucare sulla strada asfaltata che seguiamo verso valle.
Passiamo tra le case di Foppa e proseguiamo a scendere fino ad incrociare la strada provinciale 7 che percorriamo in leggera salita per poche centinaia di metri e tornare al Palagerola.