Cima d’Agrella da Primaluna

Download file: Cima_d_Agrella_da Primaluna.gpx

Località di partenza: Primaluna, Lecco (582 m)
Dislivello salita totale: 1363 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 2.5 ore / 4.5 ore
Quota massima raggiunta: 1825m, bocchetta di Agoredo
Distanza percorsa: 13,9 km
Attrezzatura: normale da escursionismo
Valutazione:

* * * * *

Impegno fisico:
* * * * *

Punti di appoggio: no
Presenza di acqua: alla partenza e poco prima di rientrare a Primaluna
Riassunto itinerario: Primaluna > alpe Cich > cima d’Agrella > alpe Agoredo> bocchetta di Agoredo > bocchetta d’Olino > baita monte Olino > alpe Crevesto > Primaluna

Lasciata l’auto nel parcheggio sotto la piazza Quinto Alpini a Primaluna LC, si attraversa la SP 62 della Valsassina e ci si incammina verso via ai monti. 

L’asfalto lascia il posto ad una bella mulattiera che sale nel bosco. 

La mulattiera, poco oltre gli Eremitici (se già non lo fate, seguiteli su YouTube) diventa sentiero e sale con pendenze da chilometro verticale fino a giungere all’alpe Cich. Faccia a monte, costeggiamo il prato dell’alpeggio tenendo la destra. In cima al prato sulla destra alcune betulle indicano l’inizio del sentiero, poco evidente, che entra nel bosco tornando a salire ripido e di nuovo evidente.

Quando si esce nuovamente dal bosco, la cima d’Agrella si erge davanti a noi. Da qui si sale su ciuffi d’erba e roccette lungo la dorsale fino in cima, indicata da un mucchio di pietre colorate di rosso. 

La vista sulla Valsassina è davvero notevole e si può approfittare del panorama per scattare due foto e riprendere fiato.

Dalla cima una traccia nel prato scende verso nord. Si vede in lontananza l’alpe Agoredo, prossima tappa dell’ escursione, che si raggiunge dopo aver percorso un bel sentiero a mezzacosta in mezzo a piante di sorbo domestico.

Dopo l’alpe Agoredo, si prende a salire in un prato pieno di marmotte fino ad una palina segnaletica. Si segue il sentiero verso ovest fino alla bocchetta di Agoredo.

Da qui la traccia scende lungo un nuovo tracciato che arriva sulla strada forestale che porta alla bocchetta d’Olino.

Dalla bocchetta si prende il sentiero che va verso sud, anche se l’imbocco non è promettente, in poche decine di metri diventa un magnifico sentiero dove si cammina su verrucano (rocce metamorfiche che in questa zona hanno un bel colore violaceo dovuto alla presenza di manganese).

Il bellissimo sentiero prosegue a mezza costa fino alla spalla erbosa sud della cima d’Olino e poi ci si tuffa in discesa nel bosco.

Come per la salita, anche questa prima parte di discesa ha pendenze da chilometro verticale.  Giunti alla baita monte Olino si continua a scendere seguendo il sentiero che punta dritto verso valle.

All’altezza dell’alpe Crevesto il sentiero diventa una bella mulattiera (se bagnata una saponetta) che porta, dopo molto scendere, fino alle ultime case di Primaluna.

Si segue il campanile della chiesa, visibile fino da quando si esce dal bosco, e, dalla piazza della chiesa, si scende fino alla SP62 e quindi al parcheggio.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *