Cresta Piancaformia integrale

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Località di partenza: Vò di Moncodeno (1436 m)
Dislivello salita totale: 1124 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 2 ore / 4.5 ore
Quota massima raggiunta: 2410m, vetta Grigna Settentrionale
Distanza percorsa: 11,8 km
Attrezzatura: classico da alpinismo, una picozza sufficiente
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: rif. Brioschi in vetta, rif. Bogani in discesa
Presenza di acqua: no
Riassunto itinerario: Vò di Moncodeno > bocchetta di Prada > chiesetta degli Alpini > croce Grigna Settentrionale > via della Ganda > rif. Bogani >(deviazione) ghiacciaia del Moncodeno > Vò di Moncodeno

Da Esino Lario oppure dalla strada panoramica del passo Augueglio, si passa dalla località Cainallo e si raggiunge il parcheggio a Vò di Moncodeno (ticket di 4€ da prendere alla macchinetta davanti al rif. Cainallo).
In base all’innevamento sarà possibile lasciare la macchina al parcheggio o lungo la strada.

Le indicazioni non mancano e ci si incammina subito su un ripido sentiero che, arrivati ad un crocefisso, curva a destra e diventa più dolce. Si segue l’unica traccia, alla nostra sinistra vediamo la valle dei Mulini, fino a giungere ad una palina segnaletica che ci indica l’apertura dei rifugi Bogani e Brioschi e le indicazioni per la bocchetta di Prada.

Prendiamo la traccia in salita verso destra che ci porta in breve alla bocchetta di Prada. Da qui, in direzione sud-est, ci incamminiamo fino a trovare la cappella degli Alpini.

Il percorso della cresta di Piancaformia nella sua versione integrale parte proprio da qui, alle spalle della chiesetta.

Seguiamo la cresta, inizialmente facile nel bosco, fino ad avere sotto di noi, sulla destra, il magnifico arco della Porta di Prada. Qui inizia un traverso e un tratto più ripido che poi spiana e giunge alla bocchetta di Piancaformia.
Dalla bocchetta vediamo chiaramente quale sarà il nostro itinerario.

Proseguiamo sul filo di cresta. In caso di buon innevamento si riesce a rimanere sempre sul filo, altrimenti si possono evitare i tratti rocciosi più difficoltosi, aggirandoli sulla sinistra.

Lungo la cresta si arriva ad un salto roccioso di II° evitabile passando a sinistra. In caso di buon innevamento sarà meno difficoltoso superarlo.

Dopo questo passaggio la cresta diventa più pianeggiante e meno esposta (ma non bisogna mai abbassare la guardia) fino alla bocchetta del Guzzi, dove si potrebbe abbandonare la cresta per collegarci alla via normale dal rif. Bogani, ma noi proseguiamo seguendo il filo di cresta affrontando brevi pendenze intorno ai 50° e tratti esposti.

La cresta diventa poi meno impegnativa fino in prossimità della cappelletta del rifugio Brioschi e al rifugio.

Toccata la croce di vetta, si scende ritornando alla cappelletta a fianco del rifugio e prendendo la traccia che scende ripida e ripercorre la via della Ganda fino al rif. Bogani. Attenzione a non uscire dal percorso segnalato da paletti segnaletici perché in zona sono numerose le doline (cavità rocciose dentro cui si rischia di cadere).

(Deviazione) Superato il rif. Bogani, all’alpe di Moncodeno, consiglio una breve deviazione che in 15 minuti di cammino conduce alla ghiacciaia del Mondeno, una grotta che mantiene al suo interno una temperatura bassa, anche in estate e presenta stalattiti e stalagmiti di ghiaccio ipogeo.

Si prosegue seguendo il sentiero principale che riporta al parcheggio di Vò di Moncodeno.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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