Località di partenza: Barzio LC (830 m)
Dislivello salita totale: 1640 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 3.5 ore / 7 ore
Quota massima raggiunta: 2159m, Zuccone Campelli
Distanza percorsa: 22,74 km
Attrezzatura: kit da ferrata
Valutazione:
Impegno fisico:
Punti di appoggio: rifugi ai Piani di Bobbio
Presenza di acqua: fontana alla partenza nei pressi del cimitero di Barzio
Riassunto itinerario: Barzio > Baita Masone > ex stazione intermedia seggiovia > ex albergo Pequeno > Piani di Bobbio > vallone Camosci > ferrata Mario Minonzio > Zuccone Campelli > sentiero 101 > bocchetta dei Mughi > valle dei Mughi > Piani di Bobbio > strada di servizio piani di Bobbio > Barzio









Itinerario ad anello che evita di prendere la funivia per raggiungere i Piani di Bobbio e comprende la ferrata Mario Minonzio. Per via di alcuni tratti verticali e del tipo di roccia che si incontra lungo la ferrata si consiglia di percorrere l’itinerario in condizioni di asciutto.
Per evitare di usare la funivia che lasciamo a chi è poco allenato, dopo aver lasciato l’auto al parcheggio del cimitero di Barzio, sullo spigolo del cimitero troviamo le indicazioni per la salita ai piani di Bobbio via Pequeno. Si cammina in salita dapprima su comoda strada sterrata per alcuni tornanti, poi una palina segnaletica ci indica di procedere in salita, ripida, nel bosco. Si percorre il vallone dove un tempo passava la seggiovia che portava all’albergo Pequeno, durante la salita ancora si incrociano i piloni che sostenevano i cavi, oramai parte integrante del bosco.
La ripida salita porta dapprima ad una radura nei pressi della Baita Masone, poi sale ancora ripida nel bosco e porta alla ex stazione intermedia della seggiovia Barzio-Pequeno, ormai roba da appassionati di urbex.
La traccia diventa ora più rocciosa ed esce dal bosco, con bellissimi scorci sulla Grignetta e il Grignone, fino a giungere all’ormai abbandonato ex albergo Pequeno. Questo itinerario di salita è poco frequentato ma è il più rapido per raggiungere i Piani di Bobbio a piedi da Barzio.
Dall’ex albergo Pequeno seguiamo le indicazioni su cartelli in legno per “Rifugi”. Il sentiero si perde un po’ nei pressi della partenza della seggiovia dell’Orscellera ma bisogna tagliare a mezza costa i prati fino a spuntare fuori sulla strada sterrata che passa per i numerosi rifugi dei Piani di Bobbio.
Camminiamo in direzione del rifugio Lecco e seguiamo i prati della pista da sci fino ad inoltrarci nel magnifico anfiteatro del vallone dei Camosci. Si risale seguendo il sentiero evidente fino a raggiungere la targhetta che indica l’inizio della ferrata Mario Minonzio.
Lascio la descrizione della ferrata ad altri siti che entrano nel dettaglio. È una via ferrata moderatamente difficile. La primissima parte fino alla bocchetta è quasi un semplice sentiero attrezzato, poi le catene iniziano a spalmarsi sulla roccia verticale e diventa tutto più divertente e atletico.
I tratti più duri sono quelli che si devono percorrere in discesa, dove bisogna fare più affidamento alle catene, altrimenti è bella anche da arrampicare con attenzione.
La ferrata porta alla cima dello Zuccone Campelli (2159m). Da qui possiamo godere di un’ottima visuale su tutto l’arco orobico lombardo e sia sui Piani di Bobbio che sui Piani di Artavaggio.
Tolto imbrago e kit, ci possiamo rimettere in marcia, scendendo verso est in direzione dei Piani di Artavaggio. A quota 1930m circa, incrociamo il sentiero 101 (Sentiero delle Orobie Occidentali) che imbocchiamo verso nord, inoltrandoci in questo vallone ombroso a est dello Zucco Campelli e dello Zucco Barbesino. Il sentiero procede pressoché pianeggiante fino ad uno strappo finale che porta alla Bocchetta dei Mughi (2010m) dove ci riaffacciamo sui Piani di Bobbio.
Dalla bocchetta scendiamo seguendo l’imponente paretona calcarea lungo la valle dei Mughi, in ambiente quasi dolomitico fino a tornare ai prati dei Piani di Bobbio. Puntiamo diretti alla chiesetta e poi alla stazione a monte della funivia.
Sotto la stazione a monte della funivia dei Piani di Bobbio, nei pressi dell’area giochi, parte la strada di servizio usata dalle jeep che salgono ai rifugi e che scende fino a Barzio. La seguiamo, decidete voi se seguire pedissequamente tutti i tornanti o prendere i sentieri che li tagliano con maggior pendenza (dipende da quanto sono stanche le vostre ginocchia).
La strada porta al parcheggio della stazione a valle della funivia. Messi i piedi su asfalto, seguiamo la strada asfaltata fino a tornare al parcheggio del cimitero a Barzio.