Il lato oscuro della Grignetta

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Località di partenza: parcheggio Piani dei Resinelli LC (1280 m)
Dislivello salita totale: 990 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 2.5 ore / 4 ore
Quota massima raggiunta: 2177m, vetta Grigna meridionale
Distanza percorsa: 11 km
Attrezzatura: normale da escursionismo
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: no
Presenza di acqua: fontanella solo ai Piani dei Resinelli, vicino alla chiesetta
Riassunto itinerario: Piani dei Resinelli > Rif. Porta > Direttissima > colle Valsecchi > Scarettone > bocchetta del Giardino > canalino Federazione > cima Grigna Meridionale > cresta Sinigallia > Piani dei Resinelli

Questo anello ci porta a camminare nel versante nord della Grigna meridionale (o Grignetta), poco frequentato e fresco in estate. A causa dell’esposizione a nord potrebbe esserci neve fino a tarda primavera. A nostro parere di RicciSportivi questo giro permette di percorrere i sentieri più divertenti e vivere appieno l’ambiente della Grigna Meridionale.

Lasciamo l’auto nel grande parcheggio che troviamo appena arrivati ai Piani dei Resinelli, ci incamminiamo in salita passando davanti al Forno della Grigna e imbocchiamo il sentiero sulla sinistra che parte dalla strada asfaltata e porta al rifugio Carlo Porta.

Superato il rifugio, seguiamo il ripido sentiero in salita fino a raggiungere la palina segnaletica che indica il sentiero “Direttissima”. La direttissima, contrariamente a quanto ci si aspetti dal nome, non indica la salita più breve alla vetta (quella è la cresta Cermenati) ma un magnifico sentiero roccioso con qualche catena e scaletta che ci porta nel cuore della Grignetta. Non è necessario il kit da ferrata, si tratta di un sentiero attrezzato. Ciò non toglie che sia importante stare sempre all’erta, una scivolata nel posto sbagliato potrebbe avere conseguenze fatali.

Seguendo la direttissima superiamo le iconiche scalette del canale Pagani, la successiva strettoia, poi camminiamo alternando salite e discese circondati da un paesaggio unico fatto di guglie di roccia tutt’attorno (possiamo vedere il famoso “fungo” o il “campaniletto”), campo scuola di miti dell’alpinismo come Walter Bonatti.

Proseguiamo fino a raggiungere il Colle Valsecchi, posto sullo spartiacque tra il lato sud e il lato nord della Grignetta.

Da qui proseguiamo nel lato oscuro della montagna lungo il sentiero Scarettone. Un susseguirsi di catene ci aiutano a percorrere la traccia che prosegue in discesa e in salita facendoci procedere usando spesso anche le mani. Seguiamo i bolli che ci mantengono sulla retta via e i segni dei ramponi sulle rocce che sono ben visibili.

Verso il termine dello Scarettone percorriamo una serie di tornanti a zig-zag tra rododendri e pietre ed una ripida salita da cui pende una lunga catena. Giungiamo alla bocchetta del Giardino.

Alla nostra sinistra, verso nord, il sentiero della Traversata delle Grigne, alla nostra destra, verso sud, la salita che seguiremo noi, direzione Canalino Federazione.

Risaliamo il canale stando attenti ai segni sulle rocce che indicano la traccia da seguire e, superato qualche grosso masso e procedendo spediti, in breve siamo in cima al canalino.

Seguiamo le indicazioni verso la vetta e in 10 minuti siamo in vetta alla Grignetta dove c’è ad aspettarci solo il Bivacco Ferrario con la sua caratteristica forma che ricorda il LEM delle missioni Apollo.

Ripercorriamo l’ultimo tratto a ritroso scendendo aiutandoci con le catene e, tornati alla bocchetta del canalino Federazione, proseguiamo dritti lungo la Cresta Sinigallia. Il sentiero scende dapprima dal fianco est della Grignetta, poi si rivolge verso sud, oltre il Canalone Porta. Superiamo il Saltino del Gatto, tratto con filo d’acciaio a fare da corrimano e zanche dove appoggiare i piedi, noto per essere un tratto dove prestare attenzione, soprattutto in inverno.

La discesa è abbastanza lunga e si cammina con vista sul Canalone Porta a destra e la Valsassina a sinistra fino a giungere alla strada dove ci sciogliamo le gambe camminando verso il rifugio Soldanella e poi giù fino a tornare al parcheggio.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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