Laghi di Santo Stefano

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Località di partenza: Briotti (So) (1040 m)
Dislivello salita totale: 1200 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 3 ore / 5 ore
Quota massima raggiunta: 2124 m (Lago di Sopra)
Distanza percorsa: 16,3 km
Attrezzatura: normale da escursionismo
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: piccole frazioni nella parte iniziale del percorso
Presenza di acqua: si (tratto iniziale)
Riassunto itinerario: Briotti > baita Spanone > chiesa di S. Stefano > lago di mezzo > lago di sopra > Briotti

Per questa gita abbiamo scelto come meta alcuni laghi alpini situati in Val d’Arigna, sconosciuta valle facente parte del comune di Ponte in Valtellina. Lasciata la statale che ci ha condotto fino qui, imbocchiamo una lunga serie di tornanti che in poco tempo conducono i ricci sportivi e tutta la loro attrezzatura a Briotti. In questa frazione troviamo un ampio parcheggio dove lasciare l’auto, inizia così la nostra avventura.

Le indicazioni sono chiare fin dall’inizio, con cartelli segnalatori che indicano la rotta verso i laghi. Dopo un breve tratto asfaltato, si prende il sentiero che attraversa le poche case poste poco sopra il parcheggio. Una volta superati questi ultimi segni di civiltà, il sentiero inizia a salire in maniera decisa e costante, tra una rigogliosa vegetazione e un sottobosco che scricchiola sotto i nostri piedi. Attraversata la pineta si sbuca in una radura, dove si trova la baita Spanone (1559 m). Dopo una breve sosta ristoratrice, ripartiamo accompagnati da abeti, larici e pendenze più modeste, risalendo un ampio avvallamento.

Si sbuca quasi d’improvviso dal bosco, di fronte a noi si staglia un’ampia diga che ospita l’invaso del primo lago (Lago Inferiore – 1839 m). Quasi intimoriti da questo gigante in pietra, proseguiamo sulla destra della piccola chiesetta di S. Stefano, arrivando così sulla riva del lago. La fine dell’autunno è ormai vicina, già si fanno sentire le prime avvisaglie dell’inverno. Alcuni tratti di lago sono ghiacciati, lo scricchiolio della neve ha preso il posto delle foglie secche. Proseguiamo mantenendo la destra e prendiamo il sentiero ben segnalato che ci porta in poco meno di 10 minuti al lago di Mezzo, che si trova sulla sinistra, con la sua diga, più contenuta della precedente. Fatichiamo a individuare il lago perché risulta ai nostri occhi completamente ghiacciato, con le nervature del ghiaccio che emergono spaccando la superficie, in una paesaggio quasi surreale. Intorno a noi ormai solo la neve. Ci accontentiamo di osservarlo da lontano, e proseguiamo verso l’ultimo lago, che raggiungiamo in circa mezz’ora (2124 m). Anche qui la neve e il ghiaccio hanno ricoperto la superficie del piccolo laghetto. Seduti sull’unica roccia affiorante ci ristoriamo con bevande calde, mentre il freddo comincia a penetrare nelle ossa.

Riprendiamo quindi la via di discesa. Ritornati al primo lago decidiamo di percorrerlo in senso opposto rispetto all’andata, visitando anche l’altra sponda che presenta stalattiti di ghiaccio di notevole spessore. Ripercorriamo a ritroso le nostre orme e i nostri passi, lasciandoci alle spalle un paesaggio incantato e quasi fiabesco. Proseguiamo a ritroso sulla via di salita fino all’uscita dal tratto più ripido del bosco. Qui decidiamo di variare, continuando dritti lungo la mulattiera e spuntando sulla decauville: percorrendola verso sinistra ritorniamo infine a Briotti.

About the author

Cresciuta tra piacevoli estate montane: dalle prime timide passeggiate ad oggi, con lunghe camminate ed ampi dislivelli. Da pochi anni ha aggiunto le due ruote, per esplorare il mondo ad una velocità diversa. Tutto condito dalla passione per l'outdoor, gli splendidi paesaggi, le notti in tenda. I piedi sempre pronti a camminare e pedalare, gli occhi aperti per esplorare e conservare fotogrammi di esperienze.

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