Pizzo Stella da Fraciscio

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Località di partenza: Fraciscio, fraz. Campodolcino (1500 m)
Dislivello salita totale: 1420 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 4 ore / 7 ore
Quota massima raggiunta: 3163m, vetta Pizzo Stella
Distanza percorsa: 18 km
Attrezzatura: normale da escursionismo (ramponi ad inizio stagione)
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: rifugio Chiavenna
Presenza di acqua: fontanella nei pressi del rifugio
Riassunto itinerario: Fraciscio > Alpe Angeloga > Pizzo Stella > Alpe Angeloga > Fraciscio

Escursione lunga e soddisfacente. Se trovate la giornata giusta di bel tempo il panorama che si gode dal Pizzo Stella è difficilmente paragonabile con altre vette della zona. Di seguito è descritta la salita prettamente estiva, in presenza di neve varia la parte di percorso che porta alla cresta finale (che necessiterà di ramponi).

Parcheggiata l’auto in via alle soste, nella frazione di Fraciscio, prendiamo l’evidente sentiero che si immerge nella valle. Seguiamo le indicazioni per il rifugio Chiavenna. Il sentiero è ben tenuto e, dopo un primo tratto in leggera salita, si fa più ripido e con una serie di tornanti porta sulla destra orografica della valle. Quando sembra ancora lontano lo sbocco alla valle superiore, una scritta sulla roccia ci indica che mancano soltanto dieci minuti al rifugio.

Giungiamo all’Alpe Angeloga, dominato dall’omonimo lago al centro, dove passiamo dapprima di fronte al rifugio Chiavenna e poi al piccolo agglomerato di baite.

Il Pizzo Stella domina sull’ambiente circostante e, da questa prospettiva, sembra proprio lontano. Ci portiamo sulla sponda orientale del lago e ci dirigiamo prima su terreno erboso e poi su pietraie in direzione sud-est. Il sentiero in estate si snoda sulla cresta di queste gobbe di pietraie. La traccia non è sempre ben intuibile ma degli ometti ci aiutano ad orientarci. Si sale restando sempre sul bordo della morena (evitare ometti che potrebbero invogliare a dirigersi verso la base della parete della montagna) fino a raggiungere la spalla a sud-ovest del Pizzo Stella.

Da qui seguiamo sempre tracce e ometti e, facendo attenzione a non smuovere troppi sassi ed aiutandosi a volte con le mani per superare tratti di “spalla”, si giunge alla croce Garlaschelli, una piccola croce metallica tra le rocce.

Tra sfasciumi di pietre e grossi massi seguiamo ormai la cresta che porta alla croce di vetta del Pizzo Stella (3163m).

Dalla vetta il panorama si estende a 360° attorno a noi. Si vedono le grandi pareti della Val Bregaglia, a est il Bernina, l’Ortles, il monte Disgrazia e il Pizzo Cengalo, solo per elencarne qualcuno. A sud il Legnone e la Grigna Settentrionale. Verso ovest si passa dal gruppo del Monte Rosa al Finsteraarhorn in lontananza, per poi posare lo sguardo sui vicini tremila del Piz Ferrè e del Pizzo Tambò che si ergono da Montespluga. Sotto di noi guardando verso nord: la Val di Lei ed il suo lago da un lato della cresta e il lago di Angeloga con l’alpe ed il rifugio sulla sinistra.

Il ritorno avviene da medesimo sentiero. Si consiglia, mentre si sale in cresta, di voltarsi ogni tanto per controllare i passaggi che si sono affrontati salendo perché ci sono possibili varianti che inducono a non percorrere esattamente la stessa via di salita.

Ritornati all’Alpe Angeloga consigliamo una sosta al Rifugio Chiavenna dove riprendere le energie e godere della vista della bella montagna appena salita. Una volta riposate le gambe, riempita la pancia e goduto dell’ambiente bucolico circostante, possiamo ritornare a Fraciscio da dove eravamo partiti.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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