Dal Lago di Scais al rifugio Mambretti

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Località di partenza: Diga di Scais, Agneda SO (1460m)
Dislivello salita totale: 12,65 km
Tempo di percorrenza salita/complessivo 1.5 ore / 2.5 ore
Quota massima raggiunta: 2004m, rif. Mambretti
Distanza percorsa: 10 km
Attrezzatura: normale da escursionismo
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: nessuno se il rifugio è chiuso
Presenza di acqua: no
Riassunto itinerario: Parcheggio sotto la diga > case di Scais > Alpe Caronno > rifugio Mambretti > Moie di Rodes > Alpe Caronno > casa del guardiano della diga > parcheggio sotto la diga

Il nostro giro prevedeva la salita ai laghetti del Biorco (o degli Uomini) ma le nuvole si stavano addensando e abbiamo preferito tornare indietro a metà salita. Quindi ho deciso di mantenere la traccia gps solo fino al rifugio Mambretti.

La val Caronno (nome dato dal torrente Caronno che la percorre e che è immissario ed estuario del lago artificiale di Scais) è una delle tante valli a nord delle Orobie, poco battuta ma ricca di panorami mozzafiato e belle escursioni.

Decidiamo di prendere il pass (da acquistare al bar Centro, di fronte al municipio di Piateda) al costo di 5€ (prezzo a Maggio 2022 n.d.r.) così da evitare di percorrere l’unica strada sterrata-cementata che dalla piana di Agneda arriva ad un parcheggio quasi fin sotto la diga caratterizzato dalla presenza dei binari del trenino del guardiano. Consiglio di salire in auto solo se si hanno le capacità di guidare su strade molto ripide e con tornanti stretti, altrimenti la camminata aggiunge circa 1 ora di cammino e 300m di dislivello alla salita.

Iniziamo a camminare lungo la strada sterrata in leggera salita fino ad arrivare alla diga, col lago di Scais alla nostra sinistra. Costeggiamo tutta la sponda ovest su una strada forestale che si stringe man mano fino a diventare un bellissimo sentiero dove passa anche la GVO (Gran Via delle Orobie). Camminiamo costeggiano il fondo del lago su di un sentiero rialzato fino a giungere al ponte sul torrente Caronno e alla Case di Scais.

Fino ad ora abbiamo camminato quasi in piano, adesso inizia la salita verso l’Alpe Caronno e, successivamente, il rifugio Mambretti. La vista sulle cime è veramente maestosa e le montagne paiono saltar su dalla stretta valle per incutere timore con le loro pareti nord.

Il rifugio Mambretti è un ottimo punto di partenza per gite a quote più alte. Per accedervi bisogna chiedere le chiavi al CAI di Sondrio. Consiglio la lettura di questo documento in pdf che racconta del rifugio, della geologia e della fauna della val Caronno.

Per scendere decidiamo di percorrere il sentiero che, stando a mezza costa, raggiunge le Moie di Rodes (indicazioni palina segnaletica cai a fianco del rifugio), un altra piccola piana con alpeggio e ridiscende fino a poco dopo l’Alpe Caronno.

Da qui torniamo al lago di Scais per la medesima strada dell’andata e proseguiamo il nostro giro del lago sulla sponda orientale fino alla casa del guardiano della diga.

Per tornare al parcheggio scegliamo di percorrere il sentiero nella pineta che arriva alla strada sterrata che abbiamo fatto in auto e torniamo al parcheggio con un breve tratto in salita. Eventualmente c’è una soluzione più veloce: dalla casa del guardiano, si scende alla base della diga e si seguono i binari del trenino in una buia galleria (portare frontale o torcia del telefono) e che ci fa sbucare esattamente al parcheggio, evitando di scendere e risalire un tratto.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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