Lago di Saoseo e lago di Val Viola

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Località di partenza: Sfazù (Poschiavo, Svizzera 1622 m)
Dislivello salita totale: 815 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 2.5 ore / 4.5 ore
Quota massima raggiunta: 2160m, lago di Val Viola
Distanza percorsa: 18,5 km
Attrezzatura: normale da escursionismo
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: rifugio Saoseo
Presenza di acqua: rifugio Saoseo
Riassunto itinerario: Sfazù > Terzana > lago di Saoseo > lago di Scispadus > lago di Val Viola > Lungacqua > Sfazù

Oggi i ricci sportivi, in compagnia di un coraggioso amico che si è unito a loro, decidono di uscire dai confini nazionali e di avviarsi verso la Svizzera.

Lasciata la SS38 a Tirano proseguiamo verso Poschiavo e, successivamente si giunge a Sfazù. Appena dopo il ristorante Sfarzù, sulla sinistra è presente un ampio parcheggio sterrato. Lasciamo quindi l’auto, attraversiamo la strada, e prendiamo una stradina sterrata sulla destra che sale. Già qui all’inizio possiamo notare i segnali e i possibili sentieri. Oggi cerchiamo di fare un giro “a otto”, che ci permetterà di raggiungere due piccoli laghetti alpini spettacolari, resi ancora più vivi e colorati grazie al foliage novembrino.

Arrivati al termine del primo tratto di strada forestale, proprio in corrispondenza della curva, una stradina si stacca di fronte a noi. Decidiamo di prendere questa e, oltrepassata la catena, proseguiamo in semi – piano addentrandoci nel bosco. Passato un ponticello si trovano alcuni segnali sbiaditi: noi proseguiamo a sinistra, ignorando la strada che procede dritta (per mtb). Procediamo quindi immergendoci sempre più nel bosco. Sbuchiamo poi sulla strada sterrata che abbiamo abbandonato poco prima, la seguiamo per poche centinaia di metri in direzione Terzana, e subito prendiamo un sentiero sulla destra, ben segnalato da un cartello indicante il lago di Saoseo, nostra prima meta. Proseguiamo quindi, alternando tratti in piano e modeste salite, raggiungendo il rifugio Saoseo (1985 m), da qui al lago omonimo i cartelli indicano ancora un’ora. La strada riprende il suo saliscendi: poco prima di un ponticello in legno una palina segnaletica e una freccia ci fanno proseguire sulla sinistra orografica, risalendo la strada all’interno del bosco. I nostri passi, attutiti dal morbido sottobosco, vengono accompagnati dalle punte dorate degli alberi e dal lieve fluire del corso d’acqua accanto a noi. Nella pace e nella tranquillità più assolute proseguiamo: ormai non manca molto alla nostra prima meta. E infatti, dopo aver superato una piccola radura, sbuchiamo nel paesino di Saoseo a 1973 m. Procediamo per qualche centinaia di metri in salita e finalmente giungiamo al lago di Saoseo a 2028 m. Sulla riva incrociamo alcuni escursionisti giunti fin qui dalla strada che noi prenderemo poi al ritorno. Tutti sono fermi ad ammirare lo spettacolo di foglie e montagne che si riflettono nel lago, creando quell’effetto specchio che ci catapulta in una dimensione fiabesca.

Dopo le foto di rito ci rimettiamo in marcia, tornando di pochi metri indietro verso Sfazù e svoltando subito a destra, seguendo le indicazioni per il lago di Val Viola. Procediamo lungo una modesta salita, sorpassando il piccolo laghetto di Scispadus. Dopo circa mezz’oretta di cammino intravediamo la seconda meta della giornata: il lago di Val Viola, posto a 2159 m. Un po’ più piccolo del precedente, ma altrettanto spettacolare. Poco sopra il lago ci fermiamo per rifocillarci alla Baita degli Alpini (2180 m), chiusa, ma con comode panchine in legno che ci permettono di godere del panorama a 360° che si apre intorno a noi, fino al Passo di Val Viola.

L’aria si fa sempre più fresca, decidiamo così di ripartire, con le mani ormai intorpidite dal freddo. Raggiungiamo la cima del lago, e proseguiamo costeggiandolo, stando alcune decine di metri “sollevati” dalla riva. Il sentiero, ben evidente, è formato da pietre instabili, sulle quali prestare attenzione. La vegetazione è ormai scarsa, proseguiamo con il lago sulla destra, sempre più distante da noi. Inizia quindi un’impervia discesa tra pietre e primi segnali di vegetazione. In poco meno di un’ora torniamo quindi al lago di Saoseo. Per la discesa decidiamo di prendere la strada sterrata principale verso Lungacqua (1985 m) e poi giù, fino a Sfazù, che avevamo lasciato la mattina.

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Cresciuta tra piacevoli estate montane: dalle prime timide passeggiate ad oggi, con lunghe camminate ed ampi dislivelli. Da pochi anni ha aggiunto le due ruote, per esplorare il mondo ad una velocità diversa. Tutto condito dalla passione per l'outdoor, gli splendidi paesaggi, le notti in tenda. I piedi sempre pronti a camminare e pedalare, gli occhi aperti per esplorare e conservare fotogrammi di esperienze.

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