Anello al Rosalba per la cresta ovest

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Località di partenza: Rongio, Mandello del Lario (380 m)
Dislivello salita totale: 1577 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 3.5 ore / 6 ore
Quota massima raggiunta: 1730 m, rifugio Rosalba
Distanza percorsa: 14,5 km
Attrezzatura: normale da escursionismo
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: rifugio Rosalba
Presenza di acqua: no
Riassunto itinerario: Rongio > Baitel del Manavel > zucco di Manavello > bocchetta di Portorella > zucco Pertusio > bolli gialli > rifugio Rosalba > sentiero delle Foppe > baite Colonghelli > sentiero 12 > Rongio

La cresta ovest che da Rongio porta al Rosalba passando dalla cima dello zucco Pertusio è un sentiero ben segnato ma, per le sue caratteristiche di dislivello e distanza, poco frequentato. Abituati ad entrare nel mondo della Grigna Meridionale dai Piani dei Resinelli, la risalita dal versante del Lago di Como si differenzia per i bellissimi scorci sul lago e per quel gusto di camminare senza avere troppa gente attorno. Oggi sono in compagnia di Marco. Per la mancanza di acqua sul sentiero si consiglia di averne a sufficienza, soprattutto nei mesi estivi. Attenzione alle mezze stagioni perché alcuni tratti possono risultare scivolosi a causa del “paglione”, delle foglie o del ghiaccio.

Lasciata l’auto nel parcheggio sopra il campo sportivo nella frazione di Rongio, si cammina in salita lungo la strada asfaltata. Si supera la chiesa e si seguono le indicazioni per Rif. Rosalba. La strada in breve (sempre in salita) diventa una mulattiera. La si segue fino ad incontrare un cartello metallico con scritto “Baitel di Manavel” che indica, verso monte, un ripido sentiero che rappresenta la direttissima al Manavello.

Si comincia a salire lungo l’evidente sentiero, sempre ripido, fino a giungere al Baitello di Manavello, un bivacco di proprietà del gruppo Amici del Manavello, che è aperto solo in presenza di un responsabile del gruppo (solitamente la domenica).

Si rimane “in cresta” e si sale sullo zucco di Manavello da cui si gode una magnifica vista sulla valle ed in particolare sul Sasso Cavallo, sul Sasso Carbonari e sullo Zucco dei Chignoli.

Seguendo la traccia si ridiscende qualche metro fino alla bocchetta di Portorella e ci si ricollega al sentiero che cammina in cresta e poi ricomincia a salire, ripido e tortuoso, fino a passare sotto lo Zucco di Portorella. Il sentiero comincia a diventare più roccioso ed è presente qualche catena per superare i tratti più esposti.

Quando si giunge in vista dello Zucco di Pertusio bisogna abbandonare la traccia principale (che, a mezza costa, conduce diretta al RIfugio Rosalba) e bisogna cominciare a seguire i bolli gialli.

Il sentiero della cresta ovest, propriamente in cresta, inizia qui.

Tenendo d’occhio i segni gialli sulle rocce, si risale il pendio a tratti erboso fino a giungere in cima allo Zucco di Pertusio dal quale si scende dapprima verso sud e poi verso ovest. Si sale e si scende da diverse propaggini rocciose, passando dalla cresta a tratti boscosi esposti a nord per aggirare le rocce (attenzione in autunno le foglie possono creare problemi, così come la possibile presenza di neve).

Dopo una lunga cavalcata dove si vede il Rosalba in lontananza ma non arriva mai, ci si ricollega al sentiero che abbiamo lasciato prima di salire allo zucco di Pertusio.

Da qui in pochi minuti si arriva al Rifugio Rosalba. Se, fino ad ora, lungo questa salita poco battuta, non avevamo incrociato anima viva, al rifugio è facile trovare sempre qualche escursionista che parte dal Pian dei Resinelli.

Per scendere si imbocca il sentiero delle Foppe, uno scavato sentiero che scende verso sud, e lo si segue in ripida discesa, fino ad incontrare la palina segnaletica che indica, verso destra faccia a valle, la direzione per le Baite Colonghelli e Madello del Lario.

Il sentiero si fa meno battuto e ricco di vegetazione, però è sempre evidente e si scende fino alle Baite Colonghelli.

Da qui lo sporco sentiero diventa battuta mulattiera segnata come sentiero 12. D’ora in avanti bisogna solo seguire le indicazioni per Rongio e si torna alla strada in salita che si era presa dopo la chiesa.

Lungo la discesa abbiamo fatto una breve deviazione per andare ad osservare il panorama dallo Zucco della Rocca dove sono presenti i resti di un’antica cisterna/pozzo e dove è plausibile ci fosse una fortificazione.

La discesa è sempre su buon fondo ma non è da sottovalutare per la sua lunghezza.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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