Tra i borghi della Muggiasca

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Località di partenza: frazione Comasira (LC)
Dislivello salita totale: 890 m
Tempo di percorrenza complessivo: 3 ore
Quota massima raggiunta: 1202m, Alpe Tedoldo e Alpe Camaggiore
Distanza percorsa: 20 km
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: ristoro Ragno a Camaggiore
Presenza di acqua: fontanelle presso tutti i borghi attraversati
Riassunto itinerario: Comasira > Vendrogno > Tedoldo > Mornico > Sanico > Camaggiore > Busè > San Grato > Vendrogno > Comasira

Itinerario all-mountain a quota medio-bassa, ideale nelle mezze stagioni o negli inverni miti. La Muggiasca è ricca di borghi affacciati sulla bassa Valsassina e sul Lago di Como, in questo itinerario ne toccheremo solo alcuni ma volendo, nel corso dell’itinerario, si possono andare a toccarne altri da cui si passa solo nei paraggi. È un giro ideale per chi comincia ad andare su sentieri naturali di montagna in mountainbike e che regala panorami mozzafiato sul lago.

Un appunto: l’itinerario passa per dei magnifici, piccoli borghi abitati. Cerchiamo di farci voler bene come mountainbikers e, tra le case, percorriamo le viuzze con calma e dando sempre la precedenza ai pedoni. Salutiamo cordialmente le persone e magari scambiamo due chiacchiere che fa sempre piacere.

Lasciata l’auto nel parcheggio antistante la chiesa di Comasira, iniziamo subito a pedalare su pendenze importanti lungo la strada asfaltata che ci porta a Vendrogno (possibilità di parcheggio anche qui, risparmiando faticoso dislivello iniziale ma perdendosi un tratto di sentiero a scendere, valutate voi).

A Vendrogno, al ripido STOP al termine della salita si svolta a destra, in direzione della chiesa parrocchiale di San Lorenzo a Vendrogno. Da qui le pendenze diventano più modeste ma costanti.

Si sale su asfalto, si seguono le indicazioni per Sanico e poi per Alpe Tedoldo. Dopo un tornante che indica il rifugio San Grato, si percorrono ancora 400m circa in salita e poi si svolta a sinistra direzione Alpe Tedoldo. Un paio di rampe ripide prima e dopo il parcheggio di Sanico fanno sentire l’acido lattico nelle gambe, per fortuna dopo la strada prosegue, sempre in salita, con pendenze più tranquille.

Ancora un paio di tornanti su strada asfaltata e, prima di giungere al parcheggio in località Set, svoltiamo decisi a destra seguendo le indicazioni per Tedoldo, dove raggiungiamo le belle baite dell’alpe dopo 500m di strada sterrata.

Dal bel borgo inizia la prima discesa. Si imbocca il sentiero che attraversa il prato di fronte all’abitato e che entra in un bel bosco di betulle. Si segue il sentiero fino a sbucare sulla strada agro-silvo-pastorale che porta a Lornico e si svolta a sinistra.

Appena dopo aver superato un torrentello, scendiamo a destra lungo un sentiero nell’erba indicato da una freccia su di un grosso castagno. Il singletrack entra nel bosco e ci fa divertire fino ad arrivare alle case del paese di Mornico. Si scende per le vie del paese tenendo la destra e puntando in direzione del campanile della chiesa di San Bernardo, visibile tra le case.

Sotto il muro del prato antistante la chiesa inizia un meraviglioso single track praticamente pianeggiante che porta fino a Sanico. Giunti alle prime case, teniamo sempre la destra lungo la via principale fino a sbucare al tornante nei pressi del parcheggio di Sanico, dove eravamo passati durante la salita. Termina la prima discesa e comincia la seconda salita della giornata.

Riprendiamo a salire su asfalto facendo scorrere le ruote in salita fino a raggiungere nuovamente il parcheggio in località Set. Da qui proseguiamo dritti lungo la strada sterrata che porta a Camaggiore (teniamo la destra al cartello che ci dà il benvenuto alla “perla della Muggiasca”.

A Camaggiore possiamo pedalare fino al panoramicissimo canton de la brèva, un punto panoramico su Legnoncino e Legnone verso Nord e sul Lago di Como verso ovest e verso sud.

Torniamo al paese di Camaggiore, passiamo davanti alla chiesa di San Girolamo e proseguiamo dritti nella via di mezzo entrando tra le case del paese (dove troviamo una fontanella, oltre a quella nei pressi della croce).

Il sentiero per San grato parte di fronte ad una bella baita con bandiere tibetane appese fuori ed entra nel bosco di castagni. Qui il percorso si fa più tecnico nella prima parte ma più scorrevole dopo aver superato un torrentello. Non ci sono bivi quindi possiamo goderci solo lo scorrere delle ruote su rocce e terra fino a giungere alla piccola frazione di Busè.

Giunti ad una fontana/lavatoio proprio al centro del paese, svoltiamo a destra di 90° e prendiamo l’ultimo tratto di single track (forse il più scorrevole e divertente) che ci porta a San grato.

Al rifugio San Grato possiamo salire 100m e raggiungere la croce panoramica in prossimità della chiesetta. Gustato il panorama scendiamo lungo il sentiero che passa sotto la chiesa e che riporta al rifugio. Dal rifugio proseguiamo verso est e scendiamo una “sfidosa” scalinata di cemento che vi farà apprezzare le sospensioni della vostra mtb, se ben tarate.
Sbuchiamo al tornante con parcheggio. Proseguiamo in discesa 50m fino a trovare, sulla destra, un sentiero che si tuffa nel bosco. Lo prendiamo e lo seguiamo fino ad uscire nei pressi dell’azienda agricola Bon Prà.

Seguiamo la strada in discesa direzione Noceno e, al termine della discesa, dopo esser passati di fronte all’azienda agricola La Madonnina, svoltiamo a sinistra e seguiamo la mulattiera fino a giungere al centro del paese di Vendrogno.

Teniamo la sinistra e seguiamo la strada asfaltata direzione Comasira. Un centinaio di metri dopo aver imboccato la strada che scende, alla casa di riposo La Madonnina, svoltiamo a destra e, in fondo alla via chiusa, imbocchiamo la mulattiera che scende a Comasira nel bosco e torniamo alla macchina.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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