Coltignone selvaggio

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Località di partenza: Rancio, Lecco (386 m)
Dislivello salita totale: 1355 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo 2 ore / 4.5 ore
Quota massima raggiunta: 1450m, belvedere Coltignone
Distanza percorsa: 12,76 km
Attrezzatura: normale da escursionismo
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: Rif. Riccardo Piazza
Presenza di acqua: no
Riassunto itinerario: via Quarto > sentiero attrezzato Vergella > chiesetta San Martino > sentiero attrezzato Silvia > sentiero G.E.R. > Coltignone > terrazza panoramica > Val verde > rif. Piazza > chiesetta San Martino > via Quarto

Pur restando vicino a casa è possibile percorrere ancora itinerari selvaggi dove è più facile incontrare camosci che umani (almeno su alcuni tratti di questo anello).

Parcheggiamo in via Quarto e seguiamo le indicazioni per San Martino.

All’altezza della falesia delle Placchette di San Martino, su un albero troviamo l’indicazione per il sentiero attrezzato della Vergella, la seguiamo.

Non si tratta di una ferrata vera e propria ma di un sentiero attrezzato a cui prestare attenzione ma non serve l’ausilio di kit da ferrata.

Con l’aiuto di catene superiamo rocce calcaree e ci godiamo gli scorci aerei sulla città di Lecco.

Il sentiero termina appena sotto il balconcino della chiesetta di San Martino. Dietro la chiesa parte il secondo sentiero attrezzato, il sentiero attrezzato Silvia.

Dietro al monte san Martino seguiamo il sentiero 57 verso il corno Medale fino ad incrociare la palina segnaletica che ci indica il sentiero G.E.R. (Gruppo Escursionisti Rancesi), sulla sinistra, che si fa stretto e già si intuisce essere un percorso poco battuto.

Ci infiliamo in una valle che diventa poi un canalone. Si risale un tratto con l’aiuto di catene e si guadagna velocemente dislivello fino a raggiungere i prati sommitali del monte Coltignone.

Attenzione: durante questa salita abbiamo preso numerose zecche che, per fortuna, siamo riusciti a togliere prima che si fissassero alla pelle.

Dalla cima il panorama su Lecco, il ramo del lago di Como lecchese, Valmadrera e il Barro ci offre un momento di riposo per le gambe.

Camminiamo in direzione del lago, verso est, lungo il sentiero che porta alla non-necessaria passerella panoramica ai Piani Resinelli. Oggi è una giornata di pioggia e non c’è nessuno, ma nel weekend meglio passare velocemente e proseguire nel bosco.

Svoltiamo a sinistra in direzione della Bocchetta di Val Verde. Da qui si scende nella selvaggia Val verde, un sentiero ripido e recentemente messo in sicurezza con qualche catena nei tratti più difficoltosi. Non è tutta discesa, pertanto non abbassiamo la guardia perché qualche breve strappo in salita ci irrigidisce le gambe.

Giunti alla Bocchetta del Portantino proseguiamo fino al rifugio Riccardo Piazza seguendo il sentiero 52 dell’Alta via delle Grigne.

Dal rif. Piazza, su sentiero pressoché pianeggiante, si torna alla chiesetta di San Martino e si scende dal sentiero a gradoni di pietra che in breve riporta a Rancio, in via Quarto, dove avevamo lasciato l’auto.

About the author

Va in montagna da sempre ma dagli anni del liceo, e poi dell'università, la scimmia ha cominciato a farsi sentire sempre più forte. All'inizio solo in mountain bike mentre adesso potrebbe essere definito un poli-atleta.
Ha una passione masochista per le uscite avventurose che prevedono enormi dislivelli e distanze esagerate. Dal 2020 è diventato un cyborg a causa di un infortunio sul longboard.

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