Giro dei laghi della Val Darengo

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Località di partenza: Crotto Dangri – Livo (CO) (676m)
Dislivello salita totale: 2000 m
Tempo di percorrenza salita/complessivo: 7 ore / 11 ore
Quota massima raggiunta: 2250m, bivacco Ledù
Distanza percorsa: 28 km
Attrezzatura: normale da escursionismo
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: rifugio Capanna Como (per accedere bisogna contattare il CAI di Como), bivacco Ledù
Presenza di acqua: chiesetta Madonna di Livo – Baggio – Stabiello
Riassunto itinerario: Crotto Dangri > Baggio > Alpe Darengo > Capanna Como > bocchetta di S. Pio > lago di Cavrig > passo di Cavrig > bivacco Ledù > discesa val Ledù > Stabiello > Raggio > Baggio > Crotto Dangri

L’itinerario di seguito presentato è un giro ad anello, o per meglio definirlo, “a palloncino”, nella solitaria Val Darengo. Il punto di partenza è a Crotto Dangri (676 m), poco sopra Livo, in provincia di Como. Proprio a Livo è presente il totem per prendere il ticket (3 euro a oggi) che permette di percorrere tutta la strada (dissestata e stretta) fino al punto di partenza.

Lasciata l’auto a Crotto Dangri l’escursione inizia attraversando il torrente Darengo sopra un ponticello in pietra, che subito immette lungo una mulattiera in pietra molto ripida. Si inizia a salire a tornanti seguendo le stazioni della Via Crucis. A metà circa si trova la chiesetta della Madonna di Livo, che si apre sul panorama sottostante; proseguendo si raggiungono poi le baite di Baggio.

Dopo questa prima ripida salita, superato l’abitato, ci si addentra nella valle tra due catene di monti. Si prosegue in falso piano seguendo il corso del fiume Darengo, mantenendo la sinistra orografica. Si procede di buon passo, con lievi sali scendi, su un sentiero battuto, attraversando a tratti rivoli d’acqua. Si supera il ponte di Borgo, portandosi sulla destra orografica. Il sentiero è battuto e sono presenti diversi cartelli con le indicazioni per “Capanna Como”. Si procede in una faggeta che sembra quasi fatata. Gli unici rumori sono le foglie spostate dai passi e lo sciabordio continuo delle acque del fiume Darengo. Si arriva quasi in fondo alla valle, si guada un torrente, e ci si ritrova in una radura, con lo sguardo che può spaziare sulle cime circostanti, che incorniciano il fondovalle.

Inizia ora una ripida salita, che in breve tempo permette di guadagnare dislivello. Gli alberi e il fiume che ci hanno accompagnato fino ad ora, non ci sono più. A farci compagnia solo tanto sole, massi ed erba. Si prosegue in salita per circa 30-40 minuti, con un palo bianco, indicante l’arrivo, che svetta in alto. Si giunge così, dopo un ultimo tratto in falso piano alla Capanna Como (1790 m), dopo circa 3 ore e 30 dalla partenza. E’ possibile fermarsi sulle sponde del lago Darengo per riposarsi e godere della splendida vista sulle vette che incoronano tutt’intorno il lago. La Capanna Como è di proprietà del CAI di Como e vi si può accedere mediante un sistema di prenotazione e pagamento online.

Presto è ora di ripartire, non si è che all’inizio di questo “palloncino”. Lasciato il lago si seguono le indicazioni per il Bivacco Ledù, dato a 5 ore, lungo l’Alta via del Lario. Inizia un’altra impervia e ripida salita, segnalata dai bolli rosso-bianchi del Cai. Si procede lungo una spalla erbosa che ci porta sotto le rocce che dominano la sponda est del lago Darengo e poi ci si sposta nella sezione centrale di un canale roccioso che parte dal lago sottostante, superando roccette, fino a raggiungere la bocchetta di San Pio (2182 m). Davanti si apre un’altra vallata solitaria, che sembra scendere e terminare nel nulla. Intorno solo cime, nuvole e il cielo azzurro. Si prosegue quindi a mezzacosta seguendo uno stretto sentiero appena battuto e i segnavia del Cai. Si scende per un tratto, per risalire successivamente su una pietraia verso il Lago di Cavrig (2188 m), sotto il Pizzo Cavegrasco. La solitudine qui è totale: nessuno all’orizzonte, attorno a noi solo montagne, la civiltà è lontana.

Dopo una breve sosta e una rinfrescata ai piedi, il cammino riprende seguendo sempre i bolli segnavia verso il Bivacco Ledù. Di nuovo si percorre uno stretto sentiero poco battuto, che sale fino al passo di Cavrig. Si scavalla quindi in un’altra solitaria vallata, percorrendo un sentiero con continui sali e scendi fino al Bivacco Ledù (2245 m). Anche qui si può godere delle fresche acque cristalline e di uno splendido panorama, con uno scorcio sul lago di Como. Sono passate quasi 7 ore dalla partenza. La fatica è stata ripagata dagli splendidi panorami e dalla possibilità di godere di una natura incontaminata.

Ma non è ancora finita: inizia ora la discesa.

ATTENZIONE: si consiglia di proseguire a ritroso fino al punto in cui è presente la segnaletica verso l’Alpe Pianezza, la discesa da noi intrapresa risulta scarsamente segnata, pericolosa e sconsigliata.

Dal Bivacco Ledù si scende verso valle, cercando di seguire gli sbiaditi bolli rossi e arancioni che si nascondo tra le rocce. A tratti è possibile seguire una stretta traccia di sentiero, che si intravede tra l’erba sempre più infestante. Si scende fino ai ruderi di Avert di ledù, poi ci si sposta sulla destra, faccia a valle, sotto le pareti rocciose dove si segue una traccia a mezza costa. Il sentiero finisce poi nel nulla, ed è necessario un po’ di intuito e tanta forza nelle gambe per trovare una via di discesa, a complicare la situazione la presenza di grossi ciuffi d’erba particolarmente scivolosa e infestante, che non aiuta la progressione. Attenzione! La traccia del sentiero segnata sulle mappe non è affidabile! Dopo una lenta e impervia discesa si giunge all’abitato di Stabiello, dove è presente una fontana ed è possibile rinfrescarsi e curarsi gli inevitabili graffi contratti durante la discesa.

Dall’abitato di Stabiello si prosegue verso valle, lungo il sentiero ora ben visibile, fino ad attraversare un ponticello in pietra e tornare lungo il sentiero percorso in mattinata. A questo punto si segue a ritroso la strada, godendo degli ultimi raggi di sole. Arrivati a Baggio è ora di accendere le frontali, la via crucis in discesa completamente al buio e con la luna a farci compagnia.

Lunga, impegnativa, soddisfacente, con panorami mozzafiato. Ne vale davvero la pena!

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Cresciuta tra piacevoli estate montane: dalle prime timide passeggiate ad oggi, con lunghe camminate ed ampi dislivelli. Da pochi anni ha aggiunto le due ruote, per esplorare il mondo ad una velocità diversa. Tutto condito dalla passione per l'outdoor, gli splendidi paesaggi, le notti in tenda. I piedi sempre pronti a camminare e pedalare, gli occhi aperti per esplorare e conservare fotogrammi di esperienze.

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