Pizzo Scalino dalla Val Fontana

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Località di partenza: Val Fontana – Alpe Campiascio (1680)
Dislivello salita totale: 1643 m
Tempo di percorrenza complessivo: 9,30 ore
Quota massima raggiunta: 3323 (vetta Pizzo Scalino)
Distanza percorsa: 18 km
Attrezzatura: normale da escursionismo + eventuali ramponi e piccozza nei mesi invernali
Valutazione:

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Impegno fisico:
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Punti di appoggio: Capanna Cederna Maffina
Presenza di acqua: si, presso la Capanna Cederna
Riassunto itinerario: Alpe Campiascio > Val Forame > Capanna Cederna – Maffina > Pizzo Scalino

La Val Fontana entra facilmente nel cuore e non ne esce più, decidiamo quindi di addentrarci di nuovo tra i suoi sentieri, questa volta con l’obiettivo di raggiungere la vetta del Pizzo Scalino.

Il Pizzo Scalino svetta imponente a cavallo tra la Val Fontana e la Valmalenco, con le sue pendici di roccia e ghiaccio. Già durante l’estate avevamo accarezzato l’idea di salirlo, ma ora, con un settembre ancora in parte “estivo” è arrivato il momento.

E’ possibile eseguire questo itinerario in due modi: il primo è di effettuarlo in un unica giornata (fattibile soprattutto nei mesi estivi) partendo dall’Alpe Campiascio e raggiungendo la Vetta del Pizzo Scalino per poi ridiscendere di nuovo all’auto; la seconda alternativa (quella seguita da noi) prevede di partire nel tardo pomeriggio dalla Val Fontana, raggiungere la Capanna Cederna – Maffina trascorrendo lì la notte e partire poi il giorno successivo verso la vetta, godendosi appieno ogni momento con la dovuta calma (sono solo 700m di dislivello circa dal rifugio alla vetta).

Rimandiamo quindi all’articolo già presente sul sito in cui viene dettagliamente spiegato come raggiungere la Capanna Cederna – Maffina. L’unica differenza è che, invece di lasciare l’auto nella località di Sant’Antonio, decidiamo di parcheggiare all’Alpe Campiascio. Attenzione: la strada per raggiungerla è molto dissestata, con alcuni guadi soprattutto dopo recenti piogge. Utile avere un 4×4.

Arriviamo dunque, nel tardo pomeriggio, alla Capanna, da qui il Pizzo Scalino non si vede, ma per ora ci preoccupiamo solo di accendere la stufa e preparare la cena, in attesa della notte stellata. Bisogna aspettare un po’ prima che gli ultimi chiarori del sole spariscano per lasciar spazio a un cielo blu punteggiato di stelle. Ci godiamo la tranquilla notte ad alta quota, immersi nel silenzio. La mattina dopo, sveglia di buon ora e partenza con un’unica meta: il nostro Pizzo Scalino.

Il sentiero è sufficientemente segnato con bolli, occorre prestare attenzione e ricercare attentamente la strada migliore per seguirli. Proseguiamo inizialmente lungo una pietraia, ancora all’ombra, mentre il sole lambisce le cime più alte. Si mantiene la destra, seguendo ometti e bolli, fino ad arrivare alla Selletta (3200 m), qui iniziamo a intravedere le prime tracce di neve. La salita avviene lungo la spalla SE del Pizzo Scalino. Superiamo quindi la Selletta, osservando sotto di noi la Valmalenco e il ghiacciaio ormai in agonia. Inizia qui un pezzo più difficile, dove prestare maggiore attenzione. Si seguono segnali e le tracce nella neve di chi è passato prima di noi. Proseguiamo verso la cima, seguendo il cono davanti a noi, a metà circa i segnali si spostano verso sinistra, e si prosegue aggirando la cima dalla parete sud. Si prosegue per canaletti, cenge e facili passaggi rocciosi (a tratti resi più complessi dalla presenza di neve e verglass), fino a raggiungere la croce di vetta, a 3323 m di quota, che svetta imperiosa sulle valli sottostanti. E’ una splendida giornata di sole, non una nuvola in cielo. Ci godiamo il paesaggio, che spazia a 360° tutt’intorno. Il tempo di qualche foto, un po’ di tè caldo, e poi ci rimettiamo in cammino lungo la via del ritorno.

Prima di tornare alla Capanna, seguendo la via di andata, decidiamo di fare una piccola deviazione. Dopo essere ridiscesi dai pendii rocciosi, poco prima del rifugio, tagliamo verso sinistra superando perpendicolarmente il torrente in direzione del Lac de Furam (2676 m), un piccolo laghetto trasparente, incastonato tra le montagne, che riflette cime e raggi di sole. Si trova a circa 15 minuti dalla Capanna, decidiamo quindi di riposarci qui per godere ancora un po’ della tranquillità e della bellezza del luogo. In poco tempo ritorniamo alla Capanna, e da qui riprendiamo la strada che ci ricondurrà alla base della Val Fontana.

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Cresciuta tra piacevoli estate montane: dalle prime timide passeggiate ad oggi, con lunghe camminate ed ampi dislivelli. Da pochi anni ha aggiunto le due ruote, per esplorare il mondo ad una velocità diversa. Tutto condito dalla passione per l'outdoor, gli splendidi paesaggi, le notti in tenda. I piedi sempre pronti a camminare e pedalare, gli occhi aperti per esplorare e conservare fotogrammi di esperienze.

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